Australia is home to many geographical treasures, and the Great Barrier Reef has to be one of my favourites. There's a magnitude, a depth, and a diversity of marine life that just leaves me in awe of this ecosystem that stretches more than 2,500 kilometres along the Queensland coast -- from Bundaberg up to Cape York.
You can plan holiday travels, scope out your dives, engage your students, and visualise the reef with greater interactivity. Of course you can also overlay your own information on the reef system and share with family, friends, or the world.
It's also my hope that in line with the goals of the International Year of the Reef 2008, the addition of the Great Barrier Reef to Google Maps will help strengthen awareness, improve understanding, and generate action to help conserve our international treasure.
If you're lucky enough to have visited the reef, enjoy reliving your memories. If you've not yet been, happy discovering.
Posted by Raul Vera, Head of Geo Products, Google Australia
Nonostante credessi il contrario mi sono reso conto subito che più che seguire la scia delle ultime commedie pure (Fratello Dove Sei, Prima Ti Sposo E Poi Ti Rovino) Burn After Reading segue direttamente l'altro filone dei Coen e più precisamente Non E' Un Paese Per Vecchi. Ne ha il medesimo impianto, la medesima visione di mondo caotica e inspiegabile e la medesima tipologia di intreccio violento, tutto focalizzato su un bene (lì i soldi qui un CD) che ad un certo punto diventa puro pretesto (il McGuffin) per mostrare le diverse reazioni umane allo sconvolgimento del proprio equilibrio. Solo che ovviamente Burn After Reading opta per una visione ironica dei medesimi fatti.
Con tutta probabilità sarebbe possibile rigirare anche Non E' Un Paese Per Vecchi in chiave comica, senza modificare in nulla la storia e i significati del film. E' solo una questione di forma. I Coen oscillano tra le loro passioni i loro stili e probabilmente anche ciò che gli conviene (le commedie solitamente vanno meglio e attraggono di più i favori del pubblico) ma rimane invariato il momento che vivono, le cose pensano e che decidono di veicolare con il cinema.
E' sempre presente infatti la visione violenta della vita reale, che è l'unica autentica eredità lasciata dal pulp e dagli anni '90. Uccisioni molto violente mostrate in maniere esplicite ma sempre ironiche (anche nei film più seri) in contesti che solitamente non sono le sedi della violenza e spesso perpetrate con mezzi "alternativi", cioè armi non convenzionali come bastoni, chiavi inglesi, compressori ecc. ecc. Proprio nel senso di violenza del quotidiano, che avviene in fretta e con quello che si ha a disposizione come nei fatti di cronaca. In questo il massimo topos coeniano è l'uomo in calzini, ciabatte, mutande, canottiera e vestaglia che va a farsi giustizia con violenza.
Divertente infine come tendano spesso a saltare i momenti topici. Sia in Non E' Un Paese Per Vecchi che in questo film c'è una morte molto importante (tra le tante) e non è mostrata ma raccontata da qualcun altro oppure mostrata solo dopo l'avvenimento, quando solitamente l'uccisione di un personaggio tra i protagonisti è un momento di punta del climax narrativo che come tutti i momenti topici offre mille possibilità di "fare la differenza" ovvero rispettare o tradire le aspettative del pubblico, aderire o distanziarsi dal solito. I Coen invece lo fanno raccontare come nella tragedia greca dove il coro annuncia le morti.
Ah! E finalmente Brad Pitt è bravo sul serio. Ma tanto i Coen fanno recitare bene tutti...
Il sempre solerte Massimo Mantellini lunedì su Punto Informatico si è fatto delle domande legittime su Facebook, sulle sue potenzialità, sulla sua durata ai vertici dell’interesse di molti internauti e sulla sua curva di adozione.
Stranamente rispetto al solito però non mi sono trovato in quello che leggevo già dagli assunti di partenza, ovvero quando afferma che si stia registrando ora il boom di Facebook e che il social network sia in molti casi utilizzato come una internet in miniatura, una riduzione dell’ampiezza di possibilità della rete.
Non mi ritrovo in simili assunti perchè probabilmente appartengo ad un’altra fascia d’età, quella più cruciale per il social network...
Anche io come molti non possiedo dati precisi e sono costretto a basarmi su quello che vedo, quindi sulla mia attività, quella dei miei contatti e quella dei contatti dei miei contatti, in sostanza su come ho visto evolversi il mondo di Facebook dal mio punto di vista.
E dal mio punto di vista la crescita del social network ha da molto passato il momento di apice che è stato all’incirca nella primavera scorsa, quando sempre più utenti aprivano un account e sempre più iniziative trovavano sbocco sul network. Questo per dire che il modo di usare la rete e soprattutto di promuoverne le possibilità varia molto in base all’età e alle dinamiche sociali collegate appunto alla fascia demografica.
Questione di gruppi sociali probabilmente. Perchè la vera caratteristica di molti altri servizi come Facebook è che la loro diffusione avviene principalmente fuori dalla rete, attraverso il passaparola e le discussioni reali che poi sfociano nell’apertura di un nuovo account da parte di persone che solitamete non sono così attente alle dinamiche di internet. Se così non fosse Facebook non avrebbe coinvolto così tante persone che di rete spesso non sanno nulla e non se ne interessano (anche con un certo vanto). Come già i messenger in precedenza Facebook sta alfabetizzando un numero impressionante di persone alle potenzialità e alle virtù della rete facendo leva sulla socialità, e più in là di altri servizi social Facebook è particolarmente ancorato alla realtà.
Mantellini addirittura arriva ad affermare che è più proficuo un blog come filtro sociale rispetto ad un qualsiasi social network, poichè nell’utilizzo di quest’ultimo sta una svalutazione del “contatto”, cioè molte persone vengono aggiunte come amici e quindi quel concetto si svilisce. Anche qui devo dissentire poichè il blog prevede “un’attività” molto superiore rispetto al social network che invece è più la presenza in rete che dovrebbe essere garantita ad ognuno. I blog non possono essere vetrine, i social network si, i blog non possono essere tanti perchè non tutti hanno la voglia di farne uno ma gli account Facebook possono essere anche essere uno per ognuno, un account Facebook può davvero essere un riferimento serio ed affidabile su un utente. Un blog no. Un blog vive della contraddizione dell'identità in rete, è tenuto spesso sotto avatar e quindi totalmente slegato dalla realtà, è frequentato da commentatori e lettori che non si conoscono e interagiscono unicamente in rete. Facebook è l'opposto.
Il punto è che non tutti sono rintracciabili in rete, non che sia un male ben intenso ma semplicemente avere una propria presenza in rete, un luogo dal quale dare informazioni su se stessi che siano corrette, aggiornate e affidabili è semplicemente un accorgimento utile a controllare la propria immagine in un mondo che è sempre più determinante e consultato. Mi sembra da pazzi decidere scientemente di non sapere o non voler controllare cosa di sè sia possibile derivare da un ricerca in rete.
Facebook tra le molte cose è anche questo e per una fascia che non potrebbe fare altrimenti: è forse il più efficace strumento attuale per il controllo della propria identità in rete. Un sistema che non replica la rete in versione mignon, ma semmai la vita reale in versione mignon. Tutti quei contatti sono frutto di relazioni esterne ad internet nel 90% dei casi e sono simbolo di uno stile di vita (chi ha 500 contatti e chi ne sceglie 100, chi installa mille applicazioni, chi ti assilla e chi sta a guardare).
Mantellini parla del valore di un collegamento ed è una cosa sacrosanta ma non calcola chi non dà questo valore ai collegamenti preferendo la quantità alla qualità, cioè la maggior parte delle persone. Facebook non è fatto per questo ma dà a queste persone la possibilità di rispecchiarsi in rete e agli altri quella di evitarli.
Da un po’ Spike Lee sta ampliando i suoi orizzonti. Si pensava che Inside Man fosse un lavoro alimentare, una concessione ai grandi studios per poter poi continuare a fare progetti piccoli e personali come ha sempre fatto, inveceMiracolo a Sant'Anna è tutt’altro che piccolo, è un film di guerra dalle grandi ambizioni con pochi grandi nomi e tutti legati a piccoli cammei (John Turturro e John Leguizamo).
Il film non teme di essere assolutamente inaccurato, lo dice subito con un cartello che avverte che è tutto finto, ma lo stesso infastidisce il solito teatrino degli italiani tutti donne passionali, caffè e borghetti di provincia. Ma se c’è una cosa a cui Spike Lee non ci aveva abituato è fare un cinema bambinesco e falsamente illusorio, favolistico e metaforico che procede per stereotipi culturali. A salvare parzialmente il bieco trattamento riservato al popolo italiano (in termini sempre di stereotipi) sono i dialoghi evidentemente scritti da qualcuno di diverso rispetto a chi ha scritto quelli del resto del film perchè estremamente nostrani nell’ironia, nell’uso del dialetto e nella retorica (Update 30/09: e infatti è così, sono stati scritti con la consulenza di Francesco Bruni, cretino io a non controllarlo prima).
Per il resto Miracolo a Sant'Anna riprende l’azione di guerra come al solito, senza cercare una vera visione personale. Utilizza la fotografia ad alto contrasto bassa saturazione già portata ad alti livelli prima da Spielberg e poi da Clint Eastwood, mette in scena i sovraesposti che da una decina d’anni sono la sua ossessione, guarda all’immaginario collettivo dei reportage di Robert Capa e cerca un montaggio frenetico che forse è la cosa migliore. Nella sua lineare asciuttezza Inside Man aveva molta più dignità di questo polpettone da due ore e venti.
Ancora più fastidioso è poi che il regista di Fa’ La Cosa Giusta abbia perso il suo senso della problematicità. Sebbene il suo cinema viaggi sempre in equilibrio sul crinale del razzismo al contrario (cioè quello verso la maggioranza invece che la minoranza) in questo caso l’ago pende decisamente verso la comunità afroamericana. Tutti in Miracolo a Sant'Anna hanno un lato positivo, anche alcuni nazisti, tranne i bianchi americani che sono perfidi, stupidi e banalmente vessatori oltre ogni dire ed ogni ragionevolezza.
Certo rimangono alcuni colpi di coda davvero da grande maestro come ad esempio la sublime scena iniziale dei soldati che avanzano con in sottofondo la voce tedesca che li incita a tradire il loro paese per la Germania, spaziando da argomentazioni culturali ad argomentazioni economiche e sessuali (veramente una piccola chicca). Ma sono gocce in mezzo al mare.
Stranamente nessuno ha fatto notare che in realtà già esiste un film in cui alla fine della seconda guerra mondiale un soldato americano di colore si trova a dover interagire con un bambino italiano senza che i due si capiscano ma che riesce ad operare una riflessione sul tema della guerra. Spero di non dover aggiungere altro perchè riconosciate di cosa stia parlando…
Pareix mentida que no guanyen les eleccions els del PSOE-PSPV-pspv, tractant-se de gent socialista i de la terra. Ma'que la gent és cruel de no votar-los. Com a bons socialistes que són el seu nou líder és una persona exemplar. La primera cosa que va fer a Alaquàs va ser pujar-se el sou només un 25 %. El pobre xic només guanya 71.000 euros a l'any. Quina barbaritat! Aixina com té que pagar la hipoteca? I tot això malgrat que este bon senyor bilingüe venia recolzat per nuestra ilustre diputada valenciana Leire Pajín, que va nàixer a la ciutat valenciana de Donosti/San Sebastiàn, i que com tot el món sap està superintegrada a València. Xe tu, socialistes de la terra, de la terra i no els voten!!! quina poca vergonyaaaa!!!!
Encara que el Govern Zapatero té el compromís de tancar les centrals nuclears, hi ha alguns ministres que estan recolzant sense embuts a l'energia nuclear. Un d'ells és la ministra de Ciència i Innovació, Cristina Garmendia, que acaba de declarar que cal recolzar l'energia nuclear perquè és barata i està ací. Envia-li un correu per a dir-li que deixe de recolzar les centrals nuclears. Esperem que una ministra d'Innovació impulse les fonts renovables d'energia, i no sistemes cars, obsolets i perillosos com l'energia nuclear.
Els filipins estan de sort perquè, a partir d’ara, podran llegir El Penjoll en la seua llengua gràcies a dos important fets: el primer és que el traductor de Google ha incorporat el català entre les seues opcions i, el segon, és que nosaltres hem ficat esta ferramenta a la columna de la dreta del nostre bloc.
Filipí, ja no hi ha excuses per no llegir El Penjoll!
El violent contacte del marc de la finestreta tornà a l’Ernest al lloc que ocupava en l'autobús abans d'absentar-se sense voler per efecte de la somnolència. Els carrers que ara recorrien eren un indefinit mural d'ombres que la nit s'apressava a desdibuixar. Va sentir el lleu flagell del vertigen al pensar que no sabia exactament quant temps havia pogut dormir i si estaria perdut. L'autobús estava pràcticament buit, llevat d’ell i d'aquell vell que es balancejava com un embotit, mentre s'obstinava a mantenir el seu fràgil equilibri de la barra de subjecció, encara quan podia disposar de seients lliures. Gairebé al costat del conductor —un espectre d'amples esquenes que no es decidia a capbussar-se en la foscor de l'exterior— hi havia una jove que dormia profundament, mentre capcinejava amb els lleus sotracs del vehicle. Els llibres, que abans segurament serien en la seua falda, ara anaven escampats per terra, i un munt de fulls escrits a mà amenaçaven amb cobrir tot el sòl de l'autobús una vegada aconseguiren escapar definitivament de l'interior de la carpeta oberta que inútilment pretenia contenir-les. L’Ernest es va fregar els ulls vigorosament amb els palmells de les mans. Va voler consultar el rellotge, però al seu lloc va trobar una buidor de pell blanquinosa que denunciava la seua absència. Va posar el nas a frec del vidre de la finestreta i escodrinyà l'exterior. Li semblà que la velocitat era excessiva per a un autobús interurbà com aquell en el qual viatjaven. Res del que passava veloçment davant els seus ulls li retornava la seguretat de saber on s’hi trobava. Va resoldre baixar en la pròxima parada i reiniciar a peu el retorn a sa casa. Algú, empès pel desfici de l’espera, en un lloc indeterminat, ja hauria abandonat tota possibilitat de retrobar-se amb ell. Quan va voler posar-se dempeus per a preparar el seu cos a l'abandonament de l'autobús, aquest va accelerar violentament la seua cursa, de tal manera que l'ancià va perdre el contacte dels seus peus amb el sòl i va quedar literalment penjant, mentre la jove oscil·lava encara més sobre el seu seient, amb el risc evident de desplomar-se enmig del passadís. L’Ernest va voler cridar d'indignació però la seua veu no hagués pogut arribar a escoltar-se per sobre dels gemecs del vehicle, que es queixava des de tots els seus angles. Va observar de nou l'exterior amb major atenció i la foscor absoluta li va retornar la mirada. Era com si acabaren de capbussar-se en un túnel sense llums, espès, augmentant el desconcert del seu despertar. S’hi agafà instintivament del respatller del seient davanter i va sentir els seus dits relliscar amb el contacte d’una substància apegalosa, mentre afermava els peus sobre el terra metàl·lic del vehicle. Li faltava la sabata dreta i al seu mitjó s’havien adherit les corfes de les pipes que la deixadesa d'algú havia escampat per sota dels seients. Segurament la va perdre en algun moment del seu abaltiment i, si s'havia de jutjar per les sacsejades del vehicle, podia estar en qualsevol racó. Gairebé a l'instant la va descobrir rebotant sobre els apunts —definitivament escampats en una estora sense lògica—, pres d'una vida que no semblava controlar encara, exaltat per aquella sobtada llibertat que l'encaminava a perdre's en la part davantera de l'autobús, on ja s’hi submergia el conductor en la cabina inundada d'ombres. L’Ernest es va sentir envermellir fins les orelles. Aquella situació tan absurda semblava preparar-lo per a ser blanc de la ironia de la resta dels ocupants del vehicle. Mirà a l'ancià, qui primer podria adonar-se d'aquella absurda pèrdua, i va veure que aquell home tenia el rostre desencaixat pel pànic. De sobte, sonà l’alarma del despertador.
On October 20, immediately following theBioneers Conferencein San Rafael, CA, the Google Earth Outreachteam will be conducting a special one-day intensive hands-on training on Google Earth and Maps. Google Earth Outreach helps non-profit and public benefit groups put their data online in a geographic context using Google Earth and Maps. Workshop participants will explore several exceptional examples of how Google's mapping technology has improved non-profit outreach and communication with the world, and has effectively impacted policy and public understanding of local and global issues.
There are no prerequisites! Both beginners and the technically savvy are encouraged to attend, as afternoon sessions will be divided into two groups to suit everyone's needs and answer everyone's questions. In these hands-on sessions, beginner participants will learn how to start building Earth or Maps applications and learn how to use these applications for internal planning, decision-making, and an overall mapping framework for their cause. More advanced users will take a deep dive into KML, learn how to make the most of Spreadsheet Mapper from its creator, learn how to integrate databases with Earth and Maps, and take a look at the Google Maps and Earth APIs. In both sessions, participants will actually map locations, create a Google Earth project, and learn how to promote Google Earth and Maps content online.
Space is limited so REGISTER NOW! Get more information and register here. All enrollment fees will support Bioneers, a non-profit organizations thatuses practical solutions and innovative strategies for restoring Earth’s imperiled ecosystems and healing our human communities.
Posted by Tanya Keen and Karin Tuxen-Bettmann, Google Earth Outreach
Durante il fiorire della Nouvelle Vague in Italia Ermanno Olmi esordiva nel lungometraggio di finzione con un'opera che inevitabilmente portava dentro di sè la grande esperienza documentaristica del regista e in questo modo allargava il concetto stesso di cinema libero, contaminato e girato en plen air che si andava sviluppando in Francia. Un cinema talmente libero che proprio come gli esempi migliori della Nouvelle Vague evolve il concetto di realismo non sentendosi necessariamente confinato in una rappresentazione realistica (vedi la scena finale nell'immagine a sinistra).
Uno dei primi film veramente liberi italiani dunque racconta una storia di costrizione e di frizione tra tradizione e modernità, Il Posto è chiaramente il posto di lavoro che un giovane dell'hinterland raggiunge a Milano e il film racconta il processo di selezione per l'impiego in questione con qualche accenno grottesco (anche se non si fa fatica ad immaginare che fosse tutto molto fedele al reale) e molta malinconia.
I suoni in presa diretta forse sono la cosa più sorprendente (assieme alle molte sequenze che sembrano rubate) fondamentali per creare lo spazio e disegnare una dimensione tridimensionale nella quale avviene l'azione, stimolando sensazioni ed "odori". I rumori delle tavole calde ne evocano i profumi e quelli asettici degli ambienti semivuoti spesso rappresentati ne evocano l'odore di marcio.
Uso espressionista del dialetto, volti non professionisti, senso del grottesco e (nonostante la quasi totale assenza di riprese da lontano) un grande senso di "incastro dell'uomo nella città", Il Posto è un film al 100% italiano, della miglior scuola, quella che con un piede tiene ferme le regole della tradizione e con l'altro sorpassa il confine nazionale e temporale.
On Saturday morning, we gathered our belongings and headed to the Nome Airport for our flight back to Anchorage. Our load was somewhat lighter, since we'd given each high school a Gigapan camera kit so that they could add their own panoramic images to Google Earth. We'd gathered a few souvenir coffee cups, t-shirts, and postcards along the way, plus a colorful certificate I plan to frame and display proudly in my office: We now belong to the Arctic Circle Club, Point Barrow, Alaska (71° 17" North 156 ° 47" West) and are fully accredited, lifetime members of the club, "having crossed the Arctic Circle in the Great State of Alaska."
Our week in Alaska is now a blur of friendly faces, vast expanses of mustard-colored tundra, golden trees, snow-capped mountain peaks, sharp winds, crowded airports, and high school classrooms buzzing with activity. Three towns, 30 teachers, and about 600 students—we all worked hard. As teachers, the team from Google and University of Alaska Fairbanks probably gained as much or more knowledge than our students. Primary lessons learned include:
Keep it simple. All of us ended up revising our original lesson plans, paring down the information to focus on the essentials and drive home one or two main concepts and skills.
Make it relevant. Students responded best when we dealt with familiar places and data that related to their town or homes. They were thrilled to see the gold dredge in Nome waters, the rooftop of their house, the dog tracks at their family's subsistence camp. The Rumsey Historical map of Alaska in 1867, when the US purchased the territory from Russia, was even more interesting when we zoomed in on their town to see what was known about the geography at that time (topology was very accurate), and which places were already in existence with small settlements (Point Barrow is clearly listed; Nome is missing since it wasn't founded until the 1901 Gold Rush).
Keep moving! It's hard to sit still, be quiet, and pay attention for 45 minutes. Our lessons needed to include a variety of activities and to actively involve the students with tasks to perform using Google Earth.
Be ready to change and adapt on-the-fly. By Day Three, we were measurably more effective in the classroom than we'd been on Day One. We'd all gone back to the drawing board and revamped our presentations according to events of the first day. Every student and every class had different needs, personalities, and skill levels. Although many of us had prior teaching experience, this week enforced our admiration and respect for the classroom teacher.
I think we've returned to Google with even more enthusiasm for our mission to help teachers bring Google Earth into the classroom. Some of the areas we plan to focus on in the near future are
Lessons plans - We want to expand our current work and post new lesson plans on our Geo Education website.
Teacher training - We'd like to create additional training modules for teachers and present in-service sessions.
Strengthening alliances with leaders in K-12 geography education - This trip was organized jointly with the University of Alaska Fairbanks Department of Geography. UAF plans to conduct follow-up surveys with the high schools we visited, which will help us evaluate the trip and plan future efforts in the field.
For now, we're all short on sleep, knee-deep in unread email, and very eager to post our photos in Picasa and Panoramio (check out a few of our favorite shots from Anchorage below). In the days ahead, we'll be checking back with our schools in Barrow, Kotzebue, and Nome. And we're eager to see the content our students post in the form of Gigapan images, Panoramio photos, and My Maps. Thank you, Alaska!
Posted by Josie Wernecke, Technical Writer, Google Earth
Francisco Pérez Martínez, més conegut per Francisco Umbral, va nàixer a Madrid en 1935 i va morir a l’Agost de l’any passat. Polifacètic i prolífic escriptor, cultivava un original estil literari carregat de neologismes, al·lusions intertextuals i metàfores en què mai perdia de vista la realitat que el rodejava.
Santíssim Pare: En primer lloc, i per assegurar-nos que l’entrevista comença pel bon camí, parle’ns del seu últim llibre.
Umbral: És un detall per la seua part que comencem parlant del meu últim llibre, però .... a quin es refereix? A “Amado Siglo XX”, l’últim que vaig escriure en vida, o a “Catalunya: Una, Gran i Lliure”, l’últim que he escrit una vegada mort?
S.P: A este últim.
Umbral: Doncs deixe’m que el situe. Vosté sap que, en vida, jo era un defensor de l’espanyol, però va ser morir-me i començar a parlar català. És clar que este fet va capgirar la meua vida. No el fet de morir-me, sinó el de parlar català. De sobte, vaig prendre consciència de la importància que té el català per al dia de demà. Ací tots parlen català. El català és la llengua de l’imperi etern.
S.P: Està dient-me que quan un es mor, independentment de la llengua que parlara en vida, acaba parlant en català?
Umbral: Així de senzill és. Alguns no creuen en la importància que té la unitat i la puresa lingüística del català, però el cas és que, una vegada et mors, dóna igual que sigues madrileny, moscovita, pequinés o gran danés: tots acabem parlant català.
S.P: En este sentit, podem dir del català que és la llengua morta per excel·lència?
Umbral: A vosté, qui li riu les gràcies?
S.P: Ho sent, el llibre... parle’ns del llibre.
Umbral: Què vol que li diga? “Catalunya: Una, Gran i Lliure” és un crit contra l’espanyolització de Catalunya, una reivindicació per la sobirania nacional del poble català.
S.P: Però si al final tots anem a parlar català... no entenc l’enfocament del seu llibre. Què més donen estos aspectes?
Umbral: Estos aspectes són importants per diversos motius. El primer és que en la vida cal perdre el temps en alguna cosa i esta sembla prou atractiva. El segon és una qüestió d’eficàcia: per a què perdre el temps en altres llengües si el català acaba sent la llengua de tothom? I el tercer és que ací, al Regne dels Morts, encara que tots parlen català, també es parlen altres llengües minoritàries i no tots defensen i viuen, valga l’expressió, com pròpia la cultura catalana.
S.P: És, per tant, un llibre dirigit als morts i als vius.
Umbral: Així és. Ací l’ha editat Llenguatongue i a la Terra estem intentant que el publique Ulleye.
S.P: Però... vosté, en vida, estava ben lluny de defendre els interessos nacionalistes catalans. Recorde algunes columnes de “Los placeres y los días” a El Mundo que...
Umbral: En vida, un sempre és un adolescent, encara que tinga 72 anys, i s’equivoca més que encerta. Però ara veig les coses des d’un altre punt de vista.
S.P: I quina va ser la seua equivocació més gran en vida?
Umbral: No adonar-me de la colonització de Catalunya per part dels castellans i no fer res per impedir l’apropiació d’Espanya per part de Castella.
S.P: Un actiu militant independentista com vosté, per on li recomanaria començar a algú que desconega la llengua i la cultura catalana?
Umbral: Indubtablement, per un bon plat de botifarra amb mongetes i pel pa amb tomaca.
S.P: Un desig.
Umbral: Un no, dos, si em permet. Que es traduïra tota la meua obra al català i que s’incorporara l’ela geminada al castellà.
S.P: Doncs parle'm d’algunes espinetes que trobem en la seua trajectòria. En 1986 no va ser triat finalment per ocupar la lletra “F” de la Real Academia de la Lengua Española...
Umbral: En vida això em va afectar molt, però ara sols tinc ulls per a l'ela geminada.
S.P: Un columnista de la seua fama... i no té cap article publicat a El Penjoll?
Umbral: Sóc de l’opinió de que publicar un article a El Penjoll està al mateix nivell que publicar un pronom o una preposició. A mi el que m’agradaria és poder publicar una entrada algun dia amb tota la riquesa del català: articles, pronoms, preposicions, adjectius, adverbis, substantius, verbs... i eles geminades, moltes eles geminades.
S.P: I si tornara a nàixer...
Umbral: Si tornara a nàixer, m’agradaria fer-ho a Reus. Em sent reusenc.
S.P: Per anar rematant l'entrevista: és vosté creient?
Umbral: Sí. No tinc cap problema en admetre que seguisc els ritus de l’Església Cal·linquista.
S.P: Últimament s’ha fet alguna referència ací, a El Penjoll, a esta religió. Podria dir-nos en què consistix?
Umbral: Jo sóc un simple feligrés. Però a El Penjoll hi ha alguns pastors i ramaders d’esta nova religió. Segur que el Funambuliste o Cul de Sac li poden explicar millor que jo en què consistix.
S.P: Doncs... no el moleste més, moltes gràcies per atendre’ns i que descanse en pau.
Umbral: A vosté. Sempre és un plaer expressar-se en la llengua que un ha mamat des que es va morir.
Ja fa temps que es diu que la Fira de Cocentaina ha passat a ser millor que la de Xàtiva. Possiblement prompte ho diran també de la de Canals. El responsable de l'àrea de cultura de l'ajuntament socialista de Gandia Toni Durà va dir fa poc que els grups que canten en català no tenen suficient qualitat. Va afegir, a més, que no era moment d'aplicar criteris polítics. És increïble com uns i altres s'entesten en mostrar la seua neutralitat, quan realment són els primers que apliquen criteris polítics. Amb gent com esta no m'estranya que hi haja els que vulguen posar-li al PSPV les sigles CV, així estaran més a prop de Coalició Valenciana. Vista la incapacitat cultural de Toni Durà, propose que Alfonso Rus el contracte per organitzar la Fira de Xàtiva. Aixina acabarem d'enfonsar-nos en la misèria i encara que siga del PsoE no es notarà la diferència. Però no ens enganyem, el problema no és relatiu sols al PP. A Canals, tenen un alcalde del PP que ho té clar. L'any passat la Fira de Canals ja ens va sorprendre amb el concert d'Obrint Pas. També actuaren grups folk com Úrbalia Rurana i La Romàntica de Saladar. Enguany ha vingut La Gossa Sorda. Es coneix que en Canals no li veuen tan problemes a la música en valencià. En Croàcia tampoc. Mireu en este enllaç com estava de plena l'actuació d'Obrint Pas. El problema, com ja dic, no és sols relatiu al PP, sinó també a les ciutats grans de les Comarques Centrals que cada vegada es troben més castellanitzades. Tota la vida hem dit a Xàtiva "carrer botigues" (és de veres o no Sr Calinca?). Un anava a la "botigueta" d'ací o d'allà. Però poc a poc (de fa uns 20 anys cap ací), per influència de la traducció "calle las tiendas" la gent començà a dir "carrer les tendes" i si no fora perquè encara hi ha una placa que ho confirma, ja hi hauria qui diria que "botiga" és català! El cas és que ara s'ha creat una Fira MesQtendes (sic) en setembre, a Xàtiva, organitzada pels comerços del nucli antic. En el tríptic que s'ha repartit tot està en castellà: posa "sabado", "Ayuntamiento de Xàtiva", etc. Tot, llevat del títol, en el que no han posat accent a "Mes" (!) i ha posat "tendes" enlloc de botigues. També està en valencià alguna actuació. Concretament la de l'Escola de danses de Xàtiva, demà dissabte, a la plaça de Sant Francesc, (18:30, crec, no tinc el tríptic davant) i allí, també, una mica després, la del grup La Taronja Metal·lica que fa doblet (hui actuà a Canals). Hi ha també un taller de henna d'Amics del Poble Saharaui per a informar sobre les seues campanyes. Exceptuant estos tres, la resta d'actuacions i actes semblen desubstanciats Els comerciants del centre històric reaccionen tard, mal i castellanitzant, igual que els causants dels seus problemes que són, en realitat, Rus i Plaza Mayor. De manera que entre uns i altres anem de cap. Així, mentre que en la Fira d'Agost de Xàtiva veierem unes albades més bé fluixes i sense Botifarra, hui, en canvi, a Canals, el tindran cantant a les 24:00. Ah! i també tindran demà dissabte a Xavi Castillo en el Centre Calixte III amb Canvi Climàtic, a les 23:30. Què li anem a fer: enhorabona a Canals i Cocentaina, que a Xàtiva i Gandia continuarem soportant la incapacitat cultural i el poc sentit de l'humor.
Giusto per chi avesse un momento di smarrimento spiego che l'immagine a sinistra è un prototipo di moto marca Ferrari, notizia prese dal Corriere, mentre a destra c'è la moto di Kaneda presa da Akira (1989).
Io alla fine ho sempre pensato che il modo in cui avanziamo in certe aree della scienza sia influenzato dall'idea che abbiamo di tecnologia futura, l'idea che abbiamo già fissata di quale sia il nostro prossimo passo. In qualsiasi campo. E penso sia normale che tale idea condivisa sia in gran parte fissata dai racconti che ci facciamo a vicenda e quindi dal cinema, anche se poi tali racconti non sono fatti da scienziati.
Per la cronaca comunque la moto di Kaneda ancora è più avanzata del prototipo che tanto per iniziare non credo abbia la retromarcia.
In the spirit of this week's launch of transit info for New York City, here's a tip on how to get the most out of the trip-planning feature, especially if you live in a suburban or rural area without dense transit coverage. Try adding "station" to your search term; for example "huntington station" instead of just "huntington". This should help make sure we show any available routes, and is especially useful if you're commuting to a transit station by car, bike, or other means.
We recently came across a great use of the Visualization Platform. In fact, this is something that we never thought the platform would be used for.
Steve Aitken, a developer contributing to the Visualization Developer Group, created a simple graphics calculator for Javascript-supported math functions that plots functions using the Google Visualization Scatter Chart. Here is a screenshot of a simple calculation of -sin(2x):
Steve has been kind enough to share the code with us (even though it was originally written for his girlfriend). A slightly modified version is pasted below:
<html> <head> <script type="text/javascript" src="http://www.google.com/jsapi"></script> <script type="text/javascript"> google.load("visualization", "1", {packages:["scatterchart"]}); function drawChart(equation,xmin,xmax, numPoints, pointSize) { var data = new google.visualization.DataTable(); data.addColumn('number', 'x'); data.addColumn('number', 'y'); data.addRows(numPoints); var step = (xmax-xmin) / (numPoints-1); for(var i = 0; i < numPoints; i++) { var x = xmin + step * i; data.setValue(i,0,x); with(Math) { var y = eval(equation); } data.setValue(i,1,y); } document.getElementById("chart_div").innerHTML = ""; var chart = new google.visualization.ScatterChart( document.getElementById('chart_div')); chart.draw(data, {width: 600, height: 400, titleX: 'X', titleY: 'Y', legend: 'none', pointSize: pointSize}); } </script> </head>
We are happy to announce the launch of Google Map Maker in seventeen more countries, extending to many countries in Asia such as the Philippines, Bangladesh, Sri Lanka, Iran, and Mongolia - covering close to half a billion more people. With every launch, we hope that Google Map Maker continues to empower users to bring their local knowledge and passion for their neighborhoods to the collective endeavor of creating great maps, especially in countries for which there is a lack of comprehensive local information.
We'd like to take this opportunity to celebrate the inspired efforts of our users from our very first launch and celebrate their contributions. Big kudos to our users in Pakistan, Vietnam, Cyprus and Iceland, who have mapped entire cities from scratch in many instances, and in other instances provided in-depth coverage of their neighborhoods by putting schools, places of worship, apartment buildings and their favorite businesses on the map.
To shine the spotlight on our users' tremendous efforts, we've included a few timelapse videos below, showcasing how a few of these cities were mapped by our users over time. For more of these timelapse videos as well as Google Map Maker user help videos, check out the Google Map Maker YouTube channel.
Lahore, Pakistan
Nicosia, Cyprus
You can view the complete list of the 77 launched countries but here's a quick shout-out to our seventeen newest additions: Armenia, Azerbaijan, Bangladesh, Bhutan, Cambodia, Iran, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Laos, Mongolia, Myanmar (Burma), Nepal, Philippines, Sri Lanka, Tajikistan, Turkmenistan, Uzbekistan.
Posted by Lalitesh Katragadda, Software Engineer and Sanjay Jain, Product Manager
Perdó pel meu silenci però he estat afaenat amb els meus viatges tan profitosos com sempre.
Vull començar fent una ullada al passat..., al que va passar no fa molt de temps, ni tan lluny de Montesa com podríeu pensar. Es tracta d'una història de lluita, de la lluita d'un poble compromés, amb els seus fills, amb la seua terra,... fins i tot compromés amb els seus avantpassats que si alçaren el cap descansarien orgullosos. No hi ha perdó per al que destrueix per avarícia, per ànim de lucre. Tampoc hi ha ningú que estiga per damunt del poble. I és responsabilitat del Poble el vetlar pels seus interessos ja que els qui manen de vegades perden el nord. Ací no més faig una transcripció del text del panell informatiu que hi ha a l'Àrea d'interpretació: la Marbrera a la població de L'Horta de San Joan. Pense que no cal afegir res més.
EN DEFENSA DE LA CONSERVACIÓ DELS PORTS.
L'extracció del material que conforma les parets del barranc del Carrer Ample és remunta a 1966. Gràcies a les accions de protesta empreses per la gent del territori, l'explotació d'aquesta marbrera, anomenada Renacimiento, mai es va completar. Gairebé 50 anys després s'ha assolit la seua restauració. L'objectiu és per una banda recuperar l'espai i per una altra explicar la importància dels valors naturals que van justificar aquesta defensa. L'aprofitament de la marbrera, de 41 ha de superfície, fou autoritzada l'any 1966. En aquell moment no es disposava de mètodes d'extracció adients i el material extret es trencava amb facilitat, fet que va precipitar l'abandó de l'activitat minera. Anys després, al 1988, va sortir a informació pública una sol·licitud de permís d'investigació minera feta per una nova empresa. S'hi feia constar la intenció de fer sondejos i cates a 40 llocs dels Ports per tal de trobar noves zones a explotar. La primera conseqüència va ser, al gener de 1990, el reinici de l'activitat a la marbrera de l'Horta, aquest cop amb un permís provisional i previ pagament d'una llicència per tal d'assegurar la restauració de l'espai un cop finalitzada l'extracció. Les explotacions mineres a cel obert suposen un gran impacte sobre el terreny, tant visual com de desequilibri dels habitants de flora i fauna. És per això, que els interessos econòmics dels promotors van topar de ple amb la postura conservacionista de la població local que va iniciar mobilitzacions en contra de l'activitat. Es va crear la "Coordinadora per la Defensa dels Ports" (CDP) i s'engegaren accions de protesta. Al mes de juliol s'aconseguí aturar l'extracció ja que no complia la normativa urbanística del propi ajuntament d'Horta de San Joan. L'explotació va quedar abandonada i va deixar la zona plena de munts de pedres i runes, així com restes de material de l'explotació. El Departament de Medi Ambient i Habitatge l'any 2002 inicià el procés d'execució subsidiària per restaurar l'explotació, amb la fiança que el seu dia es va fer dipositar a l'empresa explotadora per garantir que es restaurés la zona un cop finalitzada l'explotació i la qual no ho va fer. L'any 2005 s'inicien les obres d'execució d'aquesta activitat i es combina la necessària restauració mediambiental i el caràcter didàctic i lúdic que busquen els visitants dels parcs naturals i espais naturals en general.
També apareix el següent text que pot servir-nos per reflexionar al voltant d'algunes pràctiques comuns i tan habituals. "No s'entra en un bosc de la mateixa manera que es creua un carrer. Cal parar-s'hi perquè el bosc és l'altra cara de la natura, aquella que es troba amagada, on viuen criatures en l'ombra i on els rumors i els sons tenen uns altres timbres diferents als usuals, o potser parlen una llengua que no aconseguim comprendre i que poden ser paraules d'amenaça o d'advertiment. Un es para en els límits, i si s'hi entra, cal entrar-hi amb un cor diferent, una mica sobresaltat." (S. Iacomuzzi, Bosques y selvas.)
Confie en la intel·ligència de la gent i l'amor per la seua terra. Hem rebut un tresor per gaudir-lo i no podem privar als nostres fills d'uns bens que ens han prestat i em de tornar igual o millorats. Som de la terra i a ella tornarem.
No puc deixar-vos sense itinerari per això us facilite el que vaig realitzar al descobrir la marbrera. Itinerari de Cova Picasso.
La cosa peggiore non è la trama stupidissima e prevedibile che scimmiotta i polizieschi asiatici degli ultimi anni con un gioco di agnizioni, svelamenti e doppie identità che vorrebbe operare chissà quale riflessione, e non è nemmeno la direzione assolutamente impalpabile di Jon Avnet che non vuole essere invisibile (magari!!) bensì dare un'impronta che non si capisce quale sia risultando solo "vacante" cioè invisbile colpevolmente. La cosa peggiore è che è recitato male! Dico davvero. E forse anche il titolo italiano è la cosa peggiore (che senso ha? No davvero, razionalmente, che senso ha rispetto al film? Ma anche rispetto alla promozione? Attira? Non è una questione di fedeltà all'originale, ormai non ci crede più nessuno, ma proprio di intelligenza. è un titolo che invoglia? Che differenzia subito questo film dalla massa degli altri titoli?).
Già un film di attori hollywoodiani come è questo in Italia si trasforma in un film di doppiatori (il che...) senza nemmeno la presenza di Ferruccio Amendola e Giancarlo Giannini (il secondo per cause ignote) ad alleviare il dolore, ma poi bisogna aggiungere che è anche un film in cui le solite voci impostate e particolarmente caricate dato l'evento (le due leggende del cinema insieme per davvero!) si scontrano con le immagini di due uomini stanchi e pigri. Uno (Pacino) fa se stesso senza cercare un minimo di deviazione dal suo solito senza un guizzo di originalità limitandosi a tirare fuori il repertorio delle peggiori occasioni, l'altro (De Niro) proprio non gli va. Ma non gli va davvero.
E' stato un supplizio. Ecco "supplizio" è la parola giusta. E' stato un supplizio.
The monsoon floods along the River Kosi continue to challenge the resources of the relief agencies in the Bihar region of India and in Nepal. To assist with the relief efforts, and to keep people around the world up to date, we have pulled together some mapping resources.
Fresh Imagery
German Aerospace Center (DLR) has published some maps and images of the flooded area, and these have been processed into KML image overlays for easy access by anyone. To view them in Google Earth, click here to download the KML file. This KML contains all flooding related images, and will be updated as more become available. To get the latest, simply right-click the folder in Google Earth and select "refresh".
The initial KML contains imagery provided by the German Aerospace Center (DLR) from the TerraSAR-X StripMap and ScanSAR data, acquired on 30th August and 1st September, 2008. It also contains imagery for Patna city provided by GeoEye from their Ikonos satellite, acquired on 11 September, 2008.
Maps and Other Resouces
The Google Map Maker team has been working with NGOs to update maps of the region. We encourage people who know the region or have current maps to help edit the online map at: mapmaker.google.com.
The Google India team has put together a resource page that links to some of the relief agencies working in the region.
Posted by Ujaval Gandhi, Senior GIS Specialist and Sanjay Jain, Product Manager
Oggi Mario Sesti ha presentato EXTRA Altro Cinema, la sezione più interessante, nuova e vivace della Festa Del Cinema di Roma del Festival del Film di Roma.
In due parole verranno a presentare film, mostre o operette varie Al Pacino, Cronenberg, Vinterberg, Greenaway, Cimino e Olivier Assayas. Difficile che la sezione principale possa fare meglio, così anche questa volta credo che l'impressione sarà che il concorso principale stia lì per giustificare economicamente e mediaticamente questa sezione che è il vero cuore del Festival.
Vedremo finalmente JCVD, il film di finzione in cui Jean Claude Van Damme interpreta se stesso, vedremo il nuovo di Morgan Spurlock (Where In The World Is Osama Bin Laden?), Kill Gil vol. 1 e 2, una bella sezione su tutto il recente cinema brasiliano più una barca di altro materiale che vi potete spulciare da soli anche perchè come al solito le cose più interessanti saranno quelle che non conosciamo. E ce ne sono...
Segnalo infine una parte del discorso fatto da Mario Sesti nel presentare la sua sezione che non si discosta molto da quanto detto da Marco Muller alla conferenza di presentazione di Venezia.
La sezione è molto versatile e io ci credo tanto, anche se poi molti ci accusano di avere un po' di tutto senza criterio. In realtà già negli anni '60 dalle pagine dei Cahiers du Cinema si affermava che non esiste un cinema si serie A e uno di serie B, ogni tipo di cinema può darci alimenti per testa e corpo. E in questo senso è pensata la nostra sezione.
Del nuovo corso di Woody Allen ancora non se n'è capita la potenzialità commerciale. Si tratta come sempre di film con attori di richiamo (spesso anche più d'uno) ma con trame che più facilmente rispetto al suo solito portano spettatori in sala. All'inizio sembrava che fosse diventato un regista dai grandi incassi ma ora a poco dall'uscita italiana del suo quarto film europeo (e terzo tra i non-alleniani) sembra che tutto sia rientrato e Woody Allen anzi sia diventato un nome che proprio è meglio non pronunciare per niente. Almeno prima era un marchio che per i distributori era garanzia di incasso perchè aveva i suoi affezionati ora è sinonimo dell'incertezza più totale e dunque nel dubbio scompare.
Match Point era stato un bel trionfo e aveva spinto tutti a vedere Scoop, che invece era molto più tradizionalmente un film di Allen con Allen. Sogni e Delitti poi è stato ancora più raffinato e complesso di Match Point, un film stupendo che però, nonostante la partenza a bomba grazie all'equazione thriller + Colin Farrel + Ewan McGregor + riferimento a Match Point, ha deluso moltissimi e in fondo è stata una delusione anche al box office.
Ora sta per uscire Vicky Cristina Barcelona che potrebbe chiamarsi qualcosa come Mezzanotte a Barcellona da noi, con Javier Bardem e Scarlett Johansson e Penelope Cruz che si baciano pure. Un cast e una scena che da soli promuovono un film e così pare che sarà. Il trailer come per Match Point e Sogni e Delitti decisamente non sembra il trailer di un film di Woody Allen, ma stavolta rispetto al passato non c'è stato alcun riferimento agli altri film nè è stato messo in evidenza il nome del regista, se non vi sbrigate a guardare l'ultima schermata con l'elenco dei dati del film non lo scoprite nemmeno che è di Woody Allen.
El Centre Excursionista de València dins del cicle en defensa del Caroig organitza una excursió a la cova de l'Aranya de Bicorp. La Coordinadora Proparc Natural del Massis del Caroig convida a tot el que ho desitge a aquesta excursió, durant la qual, es demanarà que la Generalitat tinga a bé resoldre favorablement la petició de de declaració de parc natural per a la zona del Massís del Caroig.
Data: L'excursió serà el 28 de setembre i tot el que vulga acudir haurà d'estar a les 9 h del matí, pels seus propis mitjans, en la redona d'entra a Bicorp
Dificultat: hores de marxa, 3,5 hores. Desnivell: 302 metres. Programa:
9,15 hores, reposició de forces(esmorzar). 10,00 hores, inici de la senda des de la font de "El buitre". 13,30 hores, parlament.
14,30 hores, menjar en el camp (entrepà, cada un el seu). 16,30 hores, segon recorregut de tornada.
Itinerari: En la font “ El buitre” deixarem els vehicles i iniciarem el camí a peu per a visitar els abrics de les Coves de l'Aranya i la seua famosa escena de la recol·lecció de la mel, en el barranc de "Los Hongares". Es tracta de tres abrics amb pintures rupestres de ens el 9.000 i el 1.400 Ac. A més aquest lloc conserva una de les masses forestals de major importància: un bosc de pins carrascos adults i una gran varietat de plantes aromàtiques. Equip: Material recomanable: botes de muntanya, en general que ens protegisca el turmell, i tinga molt de dibuix en la sola per a evitar esvarons. Cantimplora, ja que no hi ha aigua en el recorregut. Impermeable o impermeable. Barret o gorra. Protector solar i crema de cacau per als llavis. Llibreta i boli per a prendre notes. Motxilla d'atac, prismàtics i cambra de fotos.
Alimentació: esmorzar, menjar (d'entrepà), fruita… Nota: la Coordinadora proparc no es responsabilitza dels possibles contratemps que puguen patir les persones que acudisquen a l'excursió .
Inauguració del Centre Social Autogestionat La Lloca (Canals)
lluita 23 Setembre, 2008 22:06
Des de l'Escarot, l'Assemblea de Joves de la Costera, ens plau informar-vos de la propera inauguració del C.S.A. La Lloca, un centre social impulsat per l'Assemblea de Joves per a proporcionar un espai alternatiu a una comarca deserta fins al moment d'espais per al debat, la reflexió i l'organització d'actes i accions, capacitat per donar cobertura a les diferents lluites i reivindicacions comarcals, així com a les organitzacions que hi conviuen.
·Un espai i lloc de trobada alternatiu, alliberat de factures institucionals per a la gent del poble on poder reunir-se, quedar, parlar, debatir, llegir, escoltar, reflexionar, organitzar activitats...
·Un dinamitzador de la vida social, cultural i política del poble; un espai lliure, democràtic, independent, autogestionat i obert a totes i tots, ja siguen col·lectius o individuals.
Què farem al centre social?
·Organitzarem tot tipus d’activitats, tant per a joves com per a grans (xerrades, debats-col·loquis, vídeos, concerts, jocs, teatres, diades...). A més, serà un local on poder reunir-se qualsevol col·lectiu o organització, així com un lloc de trobada i un lloc per donar coberta a les diferents lluites comarcals.
·Serà el referent des d’on impulsar una nova forma d’oci alternativa, formativa, no consumista i solidària.
Qui obri el centre social?
·L’obrim un grup de joves de la comarca, organitzats amb l’Escarot, l’Assemblea de Joves de la Costera.
Vols participar al projecte de centre social?
·Passa’t qualsevol vesprada pel local o contacta amb nosaltres i parlarem de les diferents formes de col·laborar amb el projecte i contribuir a fer-lo funcionar i fer-lo gran.
La inauguració serà el proper dissabte 27 de setembre, amb el següent programa: 18:00h- Jocs populars i tallers. 19:00h- Passacarrer amb dolçaines i tabals. 19:30h- Presentació del projecte de Centre Social i de l'Assemblea de Joves. Torn obert de preguntes. 21:00h- Sopar popular i solidari. Preu: 5e. 22:30h- Concert per l'autogestió amb els grups comarcals Insurgents i La Taronja Metàlika.
Us hi esperem! Feu-ne difusió! A la Costera,construint alternatives! El jovent avancem amb força cap a la independència i el socialisme!
One of my passions is kitesurfing and as many of us enthusiasts know, Cape Town, South Africa is one of the best places in the world for the sport. Interested in checking it out? Curious about the conditions? Searching for "Kitesurfing Cape Town" will immediately show you the best places to go as well as provide you with photos from Flickr and Panoramio and videos from YouTube, all of which prove why South Africa is one of the best places in the world for this sport. Check out Andries from Cabrinha landing a 80 foot jump here and you'll see what I mean!
The user-created content on Google maps enables you to search maps created by users all over the world. I was amazed at all the exciting things I could discover here.
On the Google Maps page, click on the "show search options" link on the right of the search box. Following this link will add a drop-down menu with options for refining your search. Choosing "user-created content" enables you to utilize the knowledge of local experts across the world.
So, after a long day on the water, you'll probably want to relax. Instead of renting a movie, explore the world via user-created content.
Lord of the Rings fan? Search for Lord of the Rings in New Zealand and find out such fan-tastic things as where the hobbits hid under the tree in the first movie to escape from the Nazgul.
Planning a trip down the Loch Ness river in the UK but was scared about a potential monster sighting? Search for monster near Loch Ness, UK and track where he has (allegedly) been and even what he looks like!
This week the Google Earth Education team is announcing two science outreach initiatives. Both are part of our effort to increase educational outreach and expand upon the successful workshop we held in Boulder at the University of Colorado in the spring.
Google Earth Conference
In partnership with the University of Michigan, we are co-hosting a conference focused on exploring science data visualization in Google Earth, Google Maps, and KML. The Scientific
Applications for Google Earth Conference is scheduled for October 22nd and 23rd in Ann Arbor, Michigan. The two-day event will bring together researchers and students from all over the country to discuss the scientific uses of virtual globes and how that technology is enabling newer and richer data interaction experiences for both expert and novice users.
Keynote speakers include Tim Killeen, Assistant Director for Geosciences at the National Science Foundation, and Dan Adkins, former Director of the National Science Foundation Office of Cyberinfrastructure.
Like the Boulder event, Google engineers will be on hand to work directly with students and scientists on ways to overcome technical problems and to provide training for those interested in advanced techniques with KML. Of course we'll be sure to wear maize and blue! Registration for the event is now open, details are available on the conference website. Spots are limited so be sure to check it out soon.
Google Earth Contest
The second initiative is a contest targeting scientific content in KML. The KML in Researchcontest is open to both students and professionals. We think this will be a fun way for people working with KML to get some exposure for their work and perhaps win some prizes!
So get out your best research ideas and bring your data to life with KML and Google Earth. In addition to prizes, winners will have their work showcased at the American Geophysical Union's annual Fall meeting on December 15th!
CORRELLENGUA GANDIA Divendres 26 de setembre de 2008
17.30 h Titelles i berenar per a xiquets i exposició de dibuixos sobre Jaume I Plaça del Rei Jaume I. 19 h Cercavila amb els grups: Dolçainers i Tabaleters de Gandia i Bellreguard Associació musical l'Almoina d'Almoines La Muixeranga de la Safor Correfoc “Fem fredat” de Simat de la Valldigna Grup de dansa popular Roís de Corella de Gandia Recorregut: Plaça de Jaume I, passeig de les Germanies, carrer de Sant Francesc de Borja, plaça Escoles Pies, carrer Major, passeig de les Germanies, carrer de Rausell i plaça del Prado. 21 h Lectura del manifest del Correllengua, Plaça del Prado. 21.30 h Sopar pa-i-porta i karaoke amb música en valencià. Hi haurà venda d'entrepans i beguda. Plaça del Prado 23 h Concert: Raça Borda, Odi, Svàters. Plaça del Prado.
CORRELLENGUA OLIVA Dissabte 27 de setembre 19 h Presentació del Correllengua 2008
19:30 h Titelles 20h Entrega de premis del concurs de dibuixos 20.30 h Cercavila Recorregut: Passeig Gregori Maians i Siscar, passeig Rei Joan Carles I, carrer Cervantes, carrer Constitució, plaça de l'Ajuntament, per davant de la Casa de Cultura, Carrer Major, avinguda Loygorri, passeig Gregori Maians i Siscar. 22h Sopar popular. Durant el sopar actuarà Pau Alabajos. 23h Concert: Donant pel Sak, Paral·el 84 i DJ's
Tots els actes es faran davant del Casal Jaume I d'Oliva.
