Sunday, August 31, 2008
Editorial º9
Agost és el mes de la gossera, ja se sap. I setembre s’enceta sempre amb la boirina de depressió: Ah, tornar a engegar les màquines! Les piles! Algú sap on vam guardar les piles? Caldrà trobar-les aviat!
Desitgem que reapareguen els desapareguts. És hora de tornar a tocar a les portes de la creació d’Albert Compte, de Cul de Sac, de Pegui, del Funambuliste... Esperem la reentré de Josep Manel, d’en Xim de Can Punxes, de l’Escrivà de la Cort (després de la seua espantada memorable). On haurà viatjat el nostre Drac? I Kurtz? I Lo Pol? Esperem que Superflipo puga enlairar el vol després d’haver-se enfrontat amb els malèfics fartons siropians. Refelet, Alietes, Paco, Tarsan, Cal·linca, esteu ací? On sou? I els altres? I els nous?
I per suposat, lectors i lectores, sense vosaltres i els vostres comentaris, el Penjoll és només pobra pelleringa. Redrecem-li la soca fins que l’erecció siga de rècord (o de record) olímpic!
Au, salut i força al canut!
Tracking Hurricane Gustav in Google Earth
Expand the folder to find the latest advisory from the National Hurricane Center, a forecast track (also from the NHC), and a set of webcams in and around Louisiana, provided to us by Weather Bonk. We may be adding more information into the folder as the situation unfolds.
Please keep in mind when tracking the storm in Google Earth that the "Clouds" layer is 1-3 hours behind "real time," so the storm is actually farther ahead than it looks. The "Radar" layer should be accurate within 15-30 minutes of real-time.
For more detailed data on the approaching storm, including individual images from various satellites, load this KML into Google Earth, produced by the Naval Research Laboratory in Monterey.
The volunteer-run Gustav Information Center has embedded a map of Evacuation Centers & Routes on their site.
If you happen to be in one of the affected areas, please stay tuned to your local authorities for specific instructions.
Posted by Cris Castello, Google Earth Team
I Figli Di Nessuno (1951)di Raffaello Matarazzo
This Is Raffaello Matarazzo!
Recitati abbastanza male ma orchestrati molto bene (c'è Aldo De Benedetti di mezzo) molti dei film del fortunato trio Matarazzo-Nazzari-Sanson (e Figli di Nessuno tra questi) sono delle autentiche chicche di popolanità. Film dalle dinamiche tanto elementari quanto eterne che mirano ad un obiettivo unico (commuovere!) rappresentando su schermo le fobie e i rimedi tipici di un mondo che forse (forse!) non esisteva più nemmeno negli anni '50 (paura della salute, convento come rimedio, il vaggio, il datore di lavoro, la madre/matrigna, i soldi...) ma che sicuramente era vivissimo nell'immaginario collettivo narrativo.
Figli di Nessuno in particolare poi è un concentrato di espedienti retorici dosati massicciamente (ma comunque con sapienza), fior fior di agnizioni, svelamenti, piani e intrighi.
Suona assurdo che si sia potuto parlare di "neorealismo popolare" quando film simili non hanno nulla di neorealista (sempre ammettendo che esista una corrente chiamata così), forse solo una minima attenzione alle dinamiche dei più svantaggiati della società, ma mancano poi tutte le componenti di società avversa, rapporto uomo/paesaggio, attori realmente presi dalla strada ecc. ecc.
E' in realtà un vero filone a sè per il nostro cinema, particolarmente "estremo" anche rispetto a ciò che si faceva all'estero, ma straordinariamente efficace in virtù di una capacità di raccontare non indifferente.
Da "premio Pedro Almodovar" la scena in cui la nuova moglie del conte (che tutto sa ma nulla dice per tenersi vicino il suo uomo (padre di una sua figlia)) davanti al marito che non sapendolo rimprovera e sta per cacciare via il povero bimbo lavoratore che in realtà è suo figlio creduto morto, senza un motivo apparente nè un'avvisaglia crolla tutto d'un botto gridando "Dio santo non ce la faccio più!! E' tuo figlio!!".
Barbarossa (Akahige, 1965)di Akira Kurosawa
E' un film titanico che dura 3 ore e che racconta procedendo quasi per episodi autoconclusivi l'ennesima odissea kurosawiana di un medico nel mondo dei bassifondi, della dignità nella povertà e dell'infamia dell'indigenza.
Questa volta ad accompagnare il medico baldanzoso ma alle prime armi c'è però una figura autoritaria e deistica (ecco Welles) positiva, il Barbarossa del titolo, dottore/padrone di un grande ambulatorio per poveri, gestito con una specie di dittatura illuminata.
Barbarossa è terribile e inflessibile ma anche caritatevole. E' colmo di principi morali ma è pronto a contraddirli in un attimo, non ammette repliche ma sa vedere oltre le apparenze. E' pronto a spaccare le ossa di un gruppo di sgherri che vogliono impedirgli di curare una donna ma poi si premunisce di curarli tutti (questa dicotomia non risolta fa pensare che difficilmente Coppola (noto amante di Kurosawa) non abbia visto questo film).
Ma oltre ai grandissimi personaggi c'è soprattutto il solito stile libero del maestro giapponese fatto di una messa in scena di un rigore e una perfezione unici (o forse si dovrebbe semplicemente dire "giapponesi"), di carrelli secchi e precisi e di una composizione delle inquadrature che coniuga come poche volte estetica e funzionalità ma anche di incredibili variazioni espressive e metaforiche.
Kurosawa fa le regole e le rompe. E ogni rottura è una meraviglia! Basta pensare alla scena in cui il giovane medico vede per la prima volta la ninfomane assassina: girata quasi tutta in unico piano sequenza e quasi tutta senza parole. Kurosawa non fa scelte funzionali ma estetiche, non fa parlare i personaggi e non si vergogna di fare un uso espressionista delle luci, eppure simili scelte non si troveranno più in tutto il film.
Oppure si pensi anche alla scelta di illuminare con dei piccoli fari gli occhi della bambina semi-autistica per le sevizie ricevute (che ricorda gli occhiali dell'assassino in Anatomia di Un Rapimento).
Impossibile infine non sottolineare alcune curiosità.
Dopo circa 15 film in 17 anni insieme Barbarossa segna la fine del sodalizio Mifune/Kurosawa, il tramonto della carriera per il primo e l'inizio di una fase più "dilatata" e colma di insuccessi commerciali (ma comunque film splendidi) per il secondo. Nulla sarà più lo stesso dopo Barbarossa a causa di aspri dissapori sul tono da dare al protagonista, titanico (com'è) per Mifune e più dimesso nelle intenzioni di Kurosawa.
Ma non può non aver influito sulle future disavventure produttive e morali (è più volte caduto in depressione) del regista il fatto che il film avendo richiesto uno spiegamento di soldi non indifferente (fu costruita completamente da zero un'intera cittadina su un territorio vastissimo) non riuscì a ripagare le proprie spese. Il successo ci fu ma non fu tale da portare in un valido attivo il bilancio.
Saturday, August 30, 2008
Hussein al Jawahiri ibn Qâsim al Xativí al Mustá'rab
Fortun deixà les ribes de l’Ebre i s’adreçà a Xarc al-Andalus. A Balansiya, conegué Gisberga. Es casaren a la basílica de Sant Vicent i marxaren a Xateba, on nasqué Hussein, conegut des de menut com el ‘Royo’, pel color dels cabells. El nen aprengué romanç a casa i àrab a la madrassa. Fou, per tant, bilingüe (o diglòssic, ves a saber). La mare li ensenyà els fonaments de la fe cristiana. Sent adolescent, morí son pare.
Hussein cresqué i esdevingué un jove eixerit que despertava, indistintament, l’admiració de barons i femelles. Marxà a Còrdova, a fer estudis de medicina a la universitat fundada pel califa Abd al-Rahman. El centre atreia nombrosos alumnes, musulmans, jueus i cristians. La seua facultat comptava amb hospital i quiròfan. Hussein rebé lliçons d’Abu l-Qâsim Jalaf, l’obra del qual inspiraria altre gran metge i erudit, Muhammad ibn Ruxd, Averrois, propagador de la filosofia aristotèlica.
Averrois, que apreciava molt les dones, faria aquest comentari: «L’Estat no deixa veure el que podrien donar de si les dones. Semblen destinades exclusivament a parir i alletar els fills, i aquesta situació de servitud ha anihilat en elles la facultat de les grans coses. No veiem entre nosaltres dones posseïdores de virtuts morals perquè llur vida transcorre com la dels vegetals, sempre al servei dels marits. D'ací naix la misèria que consumeix les nostres urbs».
Establert com a metge, Hussein conegué Abu Sa`id ibn Hazm. El poeta, nascut i criat en un harem, no opinava sobre les dones igual que Averrois: «Les dones només tenen tres idees: la galanteria, la unió sexual i les diverses formes de l'amor. La resta del seu esperit és buit». El xativí acabaria sentint especial predilecció per ibn Hazm en un temps convuls; prenia força la doctrina rigorista malikita.
Els alfaqins, partidaris del fiqh maliquí, de tallar les ales als filòsofs i de prohibir l'especulació intel·lectual, foren censurats per ibn Hazm, que hagué de marxar a l’exili. Hussein l’acompanyà i ambdós viatjaren a ‘Uryûla i a Xateba. L’anciana Gisberga, que encara vivia, els rebé a la casa paterna. Mentre el metge exercia la seua activitat, l’escriptor redactà el Tawq al-hamāma (El collar de la coloma), reflectint els seus sentiments ambigus sobre l’amor.
Friday, August 29, 2008
Ancora su CurrentTv e la sua versione online
Quando parlo del video online in Italia parlo sempre di Corriere.it e Repubblica.it e dei loro rispettivi media center. Questo perchè continuano a sembrarmi le cose più avanzate (il che la dice lunga), ma di certo non sono le uniche.
Ammetto colpevolmente di aver però guardato molto poco il sito di Current.
Il canale televisivo lo guardo spesso per molti motivi diversi (dico subito che c'è un conflitto di interessi perchè ho un amico che ci lavora e dunque lo guarderei comunque), trovando ogni tanto del materiale (italiano) valido, ma ammetto di non frequentare molto il sito.
I reportage dal BurningMan che già avevo segnalato però mi hanno costretto a farlo e scoperto in loro una forma del video online estremamente valida.
Se i primi video sono un po' impacciati a mano a mano che il reportage avanza le cose migliorano e i capitoli finali sono veramente la quintessenza del video online. Secchi rapidi, interessanti, fondati su immagini spettacolari e la conduzione (che comunque c'è) è fatta con conoscenza delle dinamiche della rete e con il perfetto bilanciamento tra informalità da internet e professionalità nel documentare.
Molte le cose interessanti: non ci sono sottotitoli ma la traduzione del parlato è data subito dopo dall'intervistatore stesso con un'inquadratura da webcam (in modo da spiegare e ampliare le dichiarazioni dell'intervistato), i dispositivi di messa in scena sono resi espliciti, chi conduce è chi fa il reportage, ha le cuffie addosso quando monta e spesso tiene la videocamera (piccola e agile) in mano quando si riprende. Il tono è scanzonato come sempre in rete ma non da 4 soldi bensì documentato. I video parlano ad un pubblico geek (che è un po' il target Current) e lo fanno mostrandosi tali, mettendosi in linea con quanto si fa su internet ma cercando di spostare in avanti la frontiera puntando sull'interesse del contenuto.
Per quello che ho visto forse si tratta delle cose migliori fatte in Italia per l'online. Vedere per credere.
Postal (id., 2007)di Uwe Boll
E' girato male, recitato male, raccontato male (specialmente la seconda parte) e soprattutto opera una critica alla società americana a viso aperto ma nella maniera più scontata e banale possibile.
Eppure (in un certo senso) mi ha conquistato.
Postal adatta un videogioco violento fondato sulle esplosioni di rabbia (che è poi il significato del titolo) e tutto il film è un'esplosione di rabbia del regista stesso che non potendo sterminare le persone come il protagonista del gioco spara cinematograficamente su di loro. Attaccando tutti. La cosa, nelle sue premesse e nella sua riuscita folle, ha un suo senso profondo. E questo non lo si può trascurare.
Come già ho precisato prima del film c'è stato un incontro con Uwe Boll, il regista, il quale si è dimostrato un uomo di insospettata arguzia e sorprendente intelligenza e non posso negare che ciò che lui ha detto prima del film, il modo in cui ha esposto le sue intenzioni nel fare questo Postal e le modalità produttive dalle quali esce hanno dato un certo valore al film.
Fermo restando la povertà cinematografica è innegabile che Postal sia il frutto delle molte accuse di incapicità mosse al regista (spesso giuste ma pronunciate con un livore ingiustificato dato il resto dello schifo che gira). Si è già detto delle petizioni per fargli smettere di fare film e dell'incontro di boxe organizzato con i critici. Ma meno si è detto del lavoro indipendente che Boll fa sui propri film e soprattutto su Postal che per il soggetto che ha è stato rifiutato da molti paesi nonchè dagli agenti di molti attori.
Lo stesso Boll sostiene di aver voluto fare un film contro tutti "Voi mi volete male ma forse io ne voglio di più a voi", un film come non se ne possono fare e che scientificamente rompa ogni regola non scritta del cinema "civile".
In Postal ci sono bambini uccisi, neonati messi sotto, uomini che esplodo con le carni che volano, nudità in generale, gag scatologiche di dubbio gusto e attacchi a ebrei, neri, gay, musulmani, americani e a Boll stesso (che si rappresenta come un nazista i cui film non piacciono a nessuno).
In un minestrone totalmente demenziale (stile Pallottola Spuntata) Uwe Boll non risparmia davvero nulla e nessuno e se i temi delle sue prese in giro non sono il massimo dell'originalità (americani ciccioni, violenti e media-dipendenti, arabi stupidi, indottrinati e ciechi, tedeschi nazisti, poliziotti corrotti ecc. ecc.) è senza dubbio autenticamente incazzato tutto il tono del film e in certe parti sorprendentemente divertente (cosa che mai avrei detto).
Niente più miagolii incomprensibili
La decisione doveva forse essere presa già tempo fa, ma sembra più logico pensare che ia stimolare la decisione si statol continuo ascendere di video in lingue non inglesi (vi ricordo che tra i primi tre filmati più visti di sempre c'è un cortometraggio in spagnolo) e il proliferare di serie per la rete che possono essere virtualmente seguite in tutto il mondo ma praticamente solo da chi capisce (e bene) l'inglese.
Ad oggi già esistono i video su youtube sottotitolati ma si tratta di una sottotitolatura impressa sul video, cioè i video in questione contengono i sottotitoli come parte delle immagini, mentre il metodo proposto ora è decisamente più indolore nonchè alla portata di tutti. Ovvero si tratta uploadare oltre al video anche un altro file che al suo interno contiene le stringhe di testo da visualizzare assieme al minutaggio (preciso al decimo di secondo) di comparsa e scomparsa sullo schermo.
La laguna in città
Come ogni anno personalmente non intendo perdermi nemmeno una puntata delle avventure della tenera Natalia al Lido e seguo con passione le videorecensioni mereghettiane (per il quale, inutile continuare a mascherarlo male, nutro una grande passione).
Quest'anno però si aggiungono due altri elementi, innanzitutto Repubblica.it attraverso la sua costola Trovacinema di Kataweb propone anch'esso delle videorecensioni dei film in concorso tenute dal critico ufficiale (Paolo D'Agostini) secondo una modalità simile a quella mereghettiana (la differenza più evidente è la mancanza di contrappunto con scene dal trailer e l'impostazione ad intervista invece che a reportage) senza però raggiungere il cult dell'originale (che sempre di più cura la messa in scena con ambientazioni raffinate e colorate).
Per confrontarle direttamente qui Paolo D'Agostini su Jerichow e Akille la Tartaruga e qui Mereghetti sui medesimi film.
Poi ci sta Rai Sat Cinema World, che sebbene gli altri anni proponesse una copertura decisamente maggiore (tutte le conferenze stampa e programmi continui) ora con uno spiegamento minore di forze è quasi migliore.
Se poter assistere alle conferenze era decisamente una cosa buona c'è anche da dire che poi spesso non si sapeva quando fossero e soprattutto non si poteva seguire TUTTO. Ora invece Ciak Point (ogni sera intorno alle 23 condotto da Enrico Magrelli) fa un ottimo punto della giornata con ospiti in studio e contributi video.
Thursday, August 28, 2008
PASSEJADES PER LLUTXENT (I)
El paisatge d’aquesta contrada de la Vall d’Albaida és ben bonic. Quasi dues terceres parts del terme de Llutxent estan cobertes de pins i matollar; només els sectors central i meridional són ocupats per l’agricultura, principal activitat econòmica. Tant al secà com al regadiu hi destaquen els fruiters de pinyol, seguits per la vinya i les oliveres.
Un lloc recomanable, per a dinar o sopar, és el restaurant La Mitja Lluna. El trobarem al carrer Santa Faç número 9, molt a prop de l’església parroquial, edifici del segle XIX que s’alça enfront d’un temple anterior enderrocat per amenaça de ruïna. S’hi venera la Mare de Déu de l'Assumpció. El campanar fou construït a l'any 1925 amb fons d’una col·lecta popular.
La guerra civil i diverses espoliacions deixaren empobrit el seu patrimoni de joies i relíquies. Es conserven, però, una arqueta de plata del segle XV, una creu processional de plata del segle XVI, la icona de la Santa Faç, alguns reliquiaris i calzes, i altres objectes litúrgics. La Santa Faç fou declarada patrona de Llutxent a primeries del segle XVII. Segons la tradició, aquesta icona fou propietat d'un dominicà que la dugué de Terra Santa. En la Guerra Civil va desaparèixer, però fou casualment recuperada per un rector que la reconegué en un museu de Saragossa.
El castell del Xiu havia estat construït al segle XII pels àrabs. Els almohades utilitzaven la seua situació estratègica per a vigilar l'entrada a la Vall d'Albaida. S’alça sobre un turó emplaçat entre Llutxent i Pinet. Té planta triangular amb doble recinte emmurallat i angles reforçats per torrasses defensives. L’interior conserva restes d’una cisterna, la qual cosa permet conjecturar que, en època islàmica, degué ser una petita unitat de districte rural composada per la fortificació central (el castell) i les alqueries. En consolidar-se la conquista cristiana, perdé la utilitat defensiva. L'abandonament i el pas del temps han provocat el seu deteriorament actual.
La història de Llutxent és força interessant. Pocs anys després d’acabada la conquesta del Regne de València, el cabdill musulmà Al-Azraq es posà al front d’una rebel·lió musulmana contra Jaume I. El cabdill mantingué la revolta fins el 1258, amb ajuda d’Alfons X de Castella, però finalment hagué de fugir del país.
Segons la llegenda, els cristians que assetjaven el castell de Xiu, durant la segona revolta d’al-Azraq (1276), foren sorpresos per les forces islàmiques. El rector de sant Cristòfol de Daroca, que deia missa, amagà sota una pedra sis hòsties consagrades, les quals en ésser recuperades després de la lluita, desfavorable per als cristians, havien deixat taques de sang als corporals que les embolcallaven. Aquest prodigi hauria enardit els cristians, que recuperaren Xiu.
MADONNA, COENTA A MATAR!
He vist fotos i maniquís amb els conjunts que portarà Madonna en la seua gira per Europa. Me’ls han ensenyat en els diaris, en les revistes. He vist en la tele imatges dels seus recents concerts (impossible inhibir-se’n!). Un dissenyador famós signa la col•lecció. No prou famós perqué ara puga enrecordar-me del seu nom. Tot molt ben llançat per la indústria discogràfica i de promoció. Tot molt ben venut. Però algú hauria de dir-li a Madonna que la roba que porta és horrorosa, lletja, coenta.
Des que la feren reina del pop que li brilla tant l’ego que deu pensar que qualsevol merda que es penge al coll resultarà peça d’alta costura. Tot açò em recorda el vell conte del vestit de l’emperador. Deu pensar Madonna que qualsevol cosa que toque el seu cos es convertirà en or. Ara em recorda més aviat el mite del rei Mides (i no abandonem els cercles de la reialesa!).
M’importa menys que gens que s’haja operat la cara i que es passe el dia clavada en un gimnàs esculpint-se els músculs: a hores d’ara ni està guapa ni està bona. Potser a força de mirar-se als espills ha aconseguit enganyar-se a si mateixa, enganyar a la majoria dels seus fans, a tots els seus fans. Potser sí.
Però eixa roba que porta, que portarà... eixes bragues de iaia per damunt dels pantis, eixes transparències, eixes xarxetes, eixos guants sense dits... eixa roba que li han fet... Algú hauria de dir-li que eixa roba és coenta, coenta a matar! Potser li ho hauria de dir El Penjoll, iniciar una cibercampanya i dir-li-ho a la cara: Madonna, que no t’enteres! Que et prenen el pèl! Que ets una coenta! En fi, no sé.
Tip of the week: Lat Long on Lat/Long
If you prefer showing instead of telling, here's a brief video tutorial that also explains obtaining coordinates:
Posted by Elaine Filadelfo, Lat Long Blog Team
GPS trails in Google Earth
This week, we've added another layer to the Gallery in Google Earth. Spain-based Wikiloc aggregates thousands of GPS tracks for various outdoor activities provided by its growing user community. The layer not only lets you display the GPS tracks in Google Earth, but gives you additional information like the distance covered, the elevation maxima, a personal description of the trip as well as pictures taken by the user. This can be interesting to explore, and very helpful for illustrating a trip.
It's great fun to explore hiking trails in the Pyrenees or in the Andes, especially when you take advantage of the 3D terrain by tilting your view.
You can find information on all sorts of outdoor activities, including ice climbing, ballooning, hang gliding, cave diving, dogsledding or cross-country skiing.
Posted by Carmen Erni, GIS Specialist, Google Zurich
Code Review: JavaScript, Gears, GeoLocation, Android, and more
Code Review is produced in a variety of formats, from text to audio (iTunes) and video.
The last several days have been exciting. We are seeing great new technology that can enable us to do new things, and have old things run a lot better.
Mozilla announced TraceMonkey, which promises large JavaScript performance improvements based on their trace based JIT technique. This, which backs on to the earlier SquirrelFish announcement from Apple and the WebKit team, and IE8 beta 2 arriving today with performance improvements too.
Running a new browser and seeing Gmail get a lot faster is just as good as buying a new computer to get a speed up!
Gears 0.4 has been released and people have picked up on the main points.
One side is Geolocation, and the two new ways to access location data through Gears and the Ajax APIs.
As an experiment, I wrote a shim that would bridge the W3C Geolocation API that Andrei Popescu of the Gears team is editing, and the other APIs. This is shown via a simple Where are you? sample application.
Giving you access to location information is fantastic, but this isn't all Gears 0.4 has to offer.
The new YouTube multi-file upload page gives you the ability to upload many files, with progress on the upload, and the ability to resume uploads after a connectivity problem. Brad Neuberg wrote a sample that ties together the new APIs (Blob, HTTPRequest improvements, Desktop API file system addition) and shows how you could create the experience too.
For more of this content, you can follow our two new series: Open Web Podcast, and the State of HTML 5.
Mobile News
A much awaited SDK update from Android that includes the new Home screen and many UI changes. New applications are also added (Alarm Clock, Calculator, Music player, etc) and new APIs and developer tools.
We also continue to add iPhone-friendly views of the Google world. THe latest is the Google Translate view.
Been playing with Google App Engine? If so, you should be aware of datastore updates that give you the ability to do batch updates, and discussions of indexing improvements. It is fascinating to watch cool new applications: from mini-services, to full applications, to platforms themselves, giving App Engine a go.
Open Source
The Google Summer of Code is moving along, and since we are now in August we get to see the progress that the students that have been flipping bits and not burgers this summer. One example is the work of 6 students working on the Git version control system.
Steve Weis has released Keyczar, a "toolkit that makes cryptography safer and easier to use". We all commonly make mistakes including the wrong cipher modes, bad algorithms, or working with keys incorrectly. Keyczar has got your back, is there to help keep your code secure.
Speaking of security, Thomas Duebendorfer of our Swiss office gave a talk titled Are internet users at risk? that delves into the practices of browsers and plugins, and how they update themselves. This just reaffirmed my desire to have silent updates getting pushed to me to keep me more secure!
Another video that we published that caught my eye was Where the hell is Matt?. Matt Harding is the guy who you may have seen on YouTube dancing badly around the world. We got him to the office and he chatted on his adventures. If you find yourself waiting for a compile (or a Map Reduce) this Friday, give it a watch while you wait.
Finally, registration opened up for the Google Developer Day events in India, Italy, the Czech Republic, and Russia. These join the first wave of events in the UK, France, Germany, and Spain. I really hope that we get to see you at one of those locations!
As always, thanks for reading, listening, or watching, and let us know if there is anything that you would like to see.
Wednesday, August 27, 2008
Just When You Think You've Seen It All...
Looks like it's time to replace that rickety compass with a few hundred of your favorite cattle. Ok, not that you would - but according to a team of German zoologists and the research they did using Google Earth, apparently you could. Using Google Earth's satellite imagery, these zoologists observed the grazing tendencies of thousands of cattle from hundreds of different herds around the world and concluded that the vast majority of these animals position themselves according to our planet's magnetic poles, facing almost due north or south. The zoologists were looking for a way to study magnetisim in large animals, so they turned to Google Earth to, well, steer them in the right direction. You can take a look for yourself and see what you think -- Frank Taylor at the Google Earth Blog was intrigued by this study, so he put together a KML of cow herds.
So, to everyone exploring our world on Google Earth - well done! And to compass makers around the world - looks like you might have some Grade-A competition.
Là dove nessuno va
Uno di questi è il videoblog/reportage (in onda anche in televisione) dal Burning Man, l'evento annuale che si svolge nel deserto del Nevada.
In sè l'operazione riassume tutto lo spirito Current: c'è il viaggio, l'ambientalismo, l'esotismo di nicchia (cioè il deserto), la cultura alternativa, la voglia di conoscere, lo stile di vita geek e la ricerca di argomenti interessanti che non siano coperti da nessun altro. Il tutto (nel caso specifico) con un piglio giustamente divertito.
Darò Un Milione (1936)di Mario Camerini
Penalizzato (forse) dal cinema dei telefoni bianchi e dal dover girare continuamente commedie rosa (ma in molti casi si trattava di scelte precise) Camerini ha attuato in silenzio e senza clamori, una serie di sperimentazioni visive e narrative fuori dal comune.
In particolare Darò Un Milione si apre con un montaggio alternato tra un milionario stanco nel suo yacht e un barbone desideroso di porre fine ai suoi giorni, entrambi meditano di buttarsi nelle medesime acque ma con scopi differenti. Alla fine lo farà solo il milionario per fuggire dalla sua di realtà e tuffarsi in quella del barbone (la vita di indigenza). Ma che rigore nel montare...
Al favolismo zavattiniano del soggetto Camerini (che non aveva buoni rapporti con il soggettista) risponde con una messa in scena rigorosissima e densa di poesia nascosta (e non esibita come è invece uso di Zavattini). Esempio di questo è ancora verso l’inizio del film la scena in cui il giovane milionario che si finge barbone si sveglia in un prato erboso tra panni stesi al sole. La prima cosa che vede è un cane che fa le capriole mentre sente la voce della ragazza destinata (come vogliono i canoni) ad essere la sua amata. Le percezioni dello spettatore si confondono tra le ombre ingannevoli di altre lavandaie dietro ai panni, il cane che fugge e un montaggio che confonde ancora di più come se ci si trovasse in una stanza degli specchi. Una tecnica che sembra mantenere una continuità insperata con il mondo dei sogni da cui il giovane barbone milionario dovrebbe essersi destato, cosa che personalmente ho ritrovato in un altro solo film girato almeno 10 anni dopo cioè Scala al Paradiso (il risveglio in spiaggia).
In particolare poi, per gli amanti della lotta ai regimi, Darò Un Milione cambia ambientazione dall’Italia alla Francia per poter mostrare una diffusa povertà, una meschinità umana non comune nel cinema dei telefoni bianchi e un opportunismo alto borghese che appartiene tutto alla matrice originale, cioè la storia di Zavattini.
October Google Developer Days Open Registration
We are excited to open registration for four more Google Developer Days in October in India, Italy, the Czech Republic, and Russia.
- October 18th -- Bangalore, India
- October 21st -- Milan, Italy
- October 24th -- Prague, Czech Republic
- October 28th -- Moscow, Russia
As with the other 2008 Google Developer Days, we'll discuss the latest with our APIs and developer tools, diving into topics such as App Engine, OpenSocial, and Maps. We'll have some cool new topics in store, and there will be plenty of time to socialize with fellow developers and Google engineers.
If you are in western Europe, registration for the September Google Developer Days (UK, France, Germany, and Spain) is still open, though we expect to run out of space very soon. We hope you can join us for one of these upcoming eight events.
Update: We've also just opened registration for Google Developer Day Italy.
Io e i miei pregiudizi.....
Incontrato ieri per la proiezione di Postal (che non è neanche male!!) sembrava di sentir parlare John Cassavetes (giuro!). Non fosse per certi film girati in passato dalla qualità quantomeno dubbia aveva il piglio del rivoluzionario indipendente.
Ad un certo punto mi sembrava quella scena di Ed Wood in cui incontra Welles e scoprono di avere gli stessi problemi.
E mo' chi glielo dice che avevo firmato la petizione per non fargli più fare film...
Dati i suoi trascorsi sul ring con altri critici volevo farmi fare una foto con lui che mi dà un cazzotto ma alla fine mi sono sentito davvero stupido (ma davvero), specialmente dopo tutti i discorsi sull'essere indipendente ad hollywood che aveva fatto...
2008 U.S. Election Site: How did we do that?
Mark Lucovsky of the Google AJAX APIs team has written up a detailed article on how the 2008 U.S. Election site was created and implemented.
A myriad of the AJAX APIs are used here. The election news comes from:
- A News Search:
http://ajax.googleapis.com/ajax/services/search/news?v=1.0&q=Barack%20Obama%20unitedstates_uselections
- A channel search for the YouTube tab:
http://ajax.googleapis.com/ajax/services/search/video?v=1.0&q=ytchannel:barackobamadotcom
- And, a Custom Search Engine was created for the blog search:
http://ajax.googleapis.com/ajax/services/search/web?v=1.0&q=Barack%20Obama&cx=010222979794876194725:pqldevwuapa
.
Tuesday, August 26, 2008
From Google Maps to gold medal
My reconnaissance of the Beijing Olympic Time Trial all started in December 2007. My coach Jim Miller and I traveled to Beijing, China to not only check out and ride the Time Trial course, and to experience the heavily publicized pollution problem first hand. (During my Gold Medal ride, it turned out to be a perfect day in Beijing.)
Much of the hype with the course centered on how non-traditional this 15-mile course was, especially with the sheer amount of climbing involved. At the encouragement of my husband (a technology buff) I took along one of his GPS units so as to get an elevation profile. While riding the course,I kept thinking to myself that we must be on the wrong road; there is just simply no way a time trial would have this much climbing! At the reassurance from my coach and much to my delight we were on the right course.
After returning home to Boise, Idaho, I exported the GPS data to several different formats, one of which I was able to launch with Google Earth. I was then able to trace the entire course from the comfort of my home half a world away and find a similar route to train on back in Boise. This capability along with having the elevation profile proved invaluable in my preparation for my Gold Medal race. It was also very nice to be able to show family members and friends the course from the excellent satellite views presented by Google Earth.
With all the requests that I've been getting since winning the Gold, I've become hooked on my next cool tool find Google Calendar. My publicist/manager, agent, and I are constantly checking and blocking out times on my calendar so we needed a way to share calendars and of course that's never easy. Imagine my delight when I did a Google search for "calendars" and up pops Google Calendar -- another great tool!
Posted by Kristin Armstrong, Olympic Gold Medalist, Women's Individual Time Trial in Road Cycling
Table Formatters make Visualization tables even nicer
We often forget, but the simple table is a visualization too. In fact, all of our visualizations are based on the DataTable structure - a table itself.
In order to make this most basic visualization more appealing and useful, we added formatters to our JS table. Take a look at this arrow-format example, great for visualizing stock quotes or anything else that goes up and down. :-)
For example, to produce this result:
Use this code:
<script type='text/javascript' src='http://www.google.com/jsapi'></script>
<script type='text/javascript'>
google.load('visualization', '1.0', {'packages': ['table']});
google.setOnLoadCallback(draw);
function draw() {
// Create a datatable with your data.
var dataTable = new google.visualization.DataTable();
dataTable.addColumn('string', 'Equity / Index');
dataTable.addColumn('number', '% Change');
dataTable.addRows(5);
var r = 0;
dataTable.setCell(r, 0, 'Acme.com');
dataTable.setCell(r, 1, 3.1, '3.1%');
r++;
dataTable.setCell(r, 0, 'Brick & Mortar Groceries Inc');
dataTable.setCell(r, 1, -2.43, '-2.43%');
r++;
dataTable.setCell(r, 0, 'S&P 500');
dataTable.setCell(r, 1, 0.94, '0.94%');
r++;
dataTable.setCell(r, 0, 'Dow Jones');
dataTable.setCell(r, 1, 1.2, '1.2%');
r++;
dataTable.setCell(r, 0, 'Nikkei');
dataTable.setCell(r, 1, -0.23, '-0.23%');
// Create a table visualization.
var container = document.getElementById('table');
table = new google.visualization.Table(container);
// Apply a number formatter to the 2nd column.
var options = {'allowHtml' : true};
var formatter = new google.visualization.TableArrowFormat();
formatter.format(dataTable, 1);
// Draw the table visualization with the applied formatting.
table.draw(dataTable, options);
}
</script>
Or this example of Number Formatters, good for accountants and whoever likes numbers:
Which can be generated by this code:
<script type='text/javascript' src='http://www.google.com/jsapi'></script>
<script type='text/javascript'>
google.load('visualization', '1.0', {'packages': ['table']});
google.setOnLoadCallback(draw);
function draw() {
// Create a datatable with your data.
var dataTable = new google.visualization.DataTable();
dataTable.addColumn('string', 'Account', 'account');
dataTable.addColumn('number', 'Balance', 'balance');
dataTable.addRows(5);
var r = 0;
dataTable.setCell(r, 0, 'Electronics');
dataTable.setCell(r, 1, 12000);
r++;
dataTable.setCell(r, 0, 'Appliances');
dataTable.setCell(r, 1, -1000);
r++;
dataTable.setCell(r, 0, 'Gadgets');
dataTable.setCell(r, 1, -21000);
r++;
dataTable.setCell(r, 0, 'Accessories');
dataTable.setCell(r, 1, 5560);
r++;
dataTable.setCell(r, 0, 'Casings');
dataTable.setCell(r, 1, 13092);
// Create a table visualization.
var container = document.getElementById('table');
table = new google.visualization.Table(container);
// Apply an number formatter to the 2nd column.
var options = {'allowHtml' : true};
var formatter = new google.visualization.TableNumberFormat(
{prefix: '$', negativeColor: 'red', negativeParens: true});
formatter.format(dataTable, 1);
// Draw the table visualization with the applied formatting.
table.draw(dataTable, options);
}
</script>
And, lastly, this example of a bar-formatter, which can be used to visually show relative distances from an anchor-point:
Using this code:
<script type='text/javascript' src='http://www.google.com/jsapi'></script>
<script type='text/javascript'>
google.load('visualization', '1.0', {'packages': ['table']});
google.setOnLoadCallback(draw);
function draw() {
// Create a datatable with your data.
var dataTable = new google.visualization.DataTable();
dataTable.addColumn('string', 'Place', 'place');
dataTable.addColumn('number', 'Altitude', 'altitude');
dataTable.addRows(5);
var r = 0;
dataTable.setCell(r, 0, 'Dead Sea');
dataTable.setCell(r, 1, -420);
r++;
dataTable.setCell(r, 0, 'Death Valley');
dataTable.setCell(r, 1, -86);
r++;
dataTable.setCell(r, 0, 'Mt. Everest');
dataTable.setCell(r, 1, 8848);
r++;
dataTable.setCell(r, 0, 'Mt. Kilimangaro');
dataTable.setCell(r, 1, 5895);
r++;
dataTable.setCell(r, 0, 'Marianas Trench');
dataTable.setCell(r, 1, -10924);
// Create a table visualization.
var container = document.getElementById('table');
table = new google.visualization.Table(container);
// Apply an arrow formatter to the 2nd column.
var options = {'allowHtml' : true};
var formatter = new google.visualization.TableBarFormat(
{base: 0, showValue: true, min: 12000, max: 12000});
formatter.format(dataTable, 1);
// Draw the table visualization with the applied formatting.
table.draw(dataTable, options);
}
</script>
For the complete list of currently available formatters, see our Table documentation with included examples. We're working on more formatters, which we will announce on our discussion group when we make them available.
For more info on using and creating visualizations, visit our documentation pages.
QUE VENEN ELS MARCIANETS! (VI): TOT EL BO S’ACABA
TIR EN ARC
CORRE COM JESÚS
PREPARAT PER A LA LLIGA
Monday, August 25, 2008
Design Your Dwelling Competition: one week left!
Posted by Tasha Danko, Marketing Functionary
Anatomia di Un Rapimento (Tengoku to jigoku, 1963)di Akira Kurosawa
Anche in un film apparentemente lineare come Anatomia di un Rapimento, dove tutto ruota intorno ad un rapimento ed alle indagini per scoprirne l’autore, le cose non sono mai lineari, i personaggi non sono mai quello che sembrano e le aspettative dello spettatore non sono mai confermate. Ancora di più, anche quando le aspettative vengono tradite questo non avviene come si penserebbe.
Certo parte del fascino e dell’imprevedibilità e innegabilmente dovuto alla distanza che esiste tra la cultura nostra e quella giapponese, tuttavia Kurosawa è senza dubbio il più internazionale dei registi nipponici, capace di attingere e tradurre per il pubblico giapponese le categorie, i generi e le tecniche cinematografiche del resto del mondo (più un fortissima componente originale).
In Anatomia di Un Rapimento la parte relativa alla restituzione del rapito è sbrigata con una rapidità che sorprende, per lasciare spazio alle indagini, il modo in cui si concretizza la manifestazione stessa del concetto di giustizia (gli indizi e il lento disvelarsi dell’identità del rapitore attraverso le conquiste della polizia) e soprattutto il modo in cui si esplora il mondo.
Anatomia Di Un Rapimento rivela la sua vera essenza dopo 40 minuti, non è un film sul conflitto di classe (che è ciò che scatena il rapimento), nè sulle ansie borghesi, nè tantomeno una semplice lotta tra giustizia e criminalità, ma un lento introdursi nel mondo popolare, in quelle periferie e borgate che spessissimo sono al centro dei film di Kurosawa.
Fin dall’inizio l’unica cosa che si sa del rapitore è che abita nei bassifondi della città (dai quali guardando verso l’alto vede l’opulenta villa della sua vittima), una baraccopoli disastrata che all’inizio è mostrata riflessa in un terribile acquitrino (tema, quello dell’acquitrino, che torna anche in L’Angelo Ubriaco) ed è quello il mondo che la polizia deve indagare, addentrandosi lentamente nei suoi meccanismi ma ancora di più nei suoi ambienti (la vicinanza delle rotaie, le cabine telefoniche, lo spaccio di droga, la vista ecc. ecc.).
E' l’ennesima dimensione dell’umanesimo di Kurosawa, non solo lo spietato miliardario che si dimostra di buon cuore, ma soprattutto un mondo che lo supporta e una povertà da guardare pietosamente.
La messa in scena è al solito di un rigore infinito, diversa al cambiare delle ambientazioni ma sempre inesorabile, misurata, tecnica, perfetta. Si veda (tanto per dirne una) la scena del treno. Incredibile come si muove con la camera a mano (!!) in ambienti stretti ed angusti come quelli dei vagoni, mostruoso come orchestri lo spazio per far capire allo spettatore dove si trovi ogni personaggio, divino il ritmo che riesce ad imprimere a tutta la sequenza.
E poi dopo tanto rigore nel finale (foto a destra) vira totalmente applicando una libertà di stile mai vista, deviando sul romantico (che addirittura fa pensare a Wong Kar Wai) e l'estetizzato.
Ovviamente no comment sul titolo italiano che scimmiotta il film di Preminger di 4 anni precedente. L'originale è più tipo "Alti e bassi", riferito ovviamente alle zone della città coinvolte.
El Tractat d'Almizra
Al Camp de Mirra, durant les festes de moros i cristians, es recorda aquest històric pacte per a Xàtiva, que ens convertí en part d'Aragó i no de Castellà i que propicià que parlem català i no castellà (com a llengua pròpia). Com tots els anys, Romà Francés interpretarà el paper de Jaume I i aquest any, a més, se li donarà el premi Clau del castell del Camp de Mirra al cronista oficial de Xàtiva, Agustí Ventura, per la seua aportació a la preparació de la representació durant els primers anys.
Foto d'Antiblavers
Sunday, August 24, 2008
Il segno pratico del mancato rispetto dei diritti umani
Emmebi cita alcuni estratti da un pezzo del Sole24Ore che a sua volta riprende parte di un'intervista a Zhang Yimou comparsa sul quotidiano cinese Weekend Al Sud.
I diritti umani rendono l'Occidente inefficiente e non gli consentono di raggiungere gli elevati standard organizzativi e artistici di cui sono capaci i cinesi [...] solo con il senso dell'ordine, con l'ubbidienza, la bellezza delle masse ed il loro movimento armonico si possono realizzare elevate prestazioni artistiche [...] Zhang Yimou esprime la sua incondizionata ammirazione per le manifestazioni politico-culturali dei nordcoreani e spiega che «questo tipo di uniformità produce bellezza», di cui «siamo capaci anche noi cinesi». Per esemplificare il suo pensiero il regista cita la scena ammirata in tutto il mondo della cerimonia di apertura, in cui sul terreno dello stadio blocchi argentei con i caratteri di stampa cinesi si sollevavano ed abbassavano come in una macchina da scrivere, risultato ottenibile solo perchè «gli esecutori obbediscono agli ordini e sono in grado di farlo come un computer, è questo lo spirito cinese». Gli occidentali, invece, «non sono in grado» di fare lo stesso, non fosse altro che per «il loro rispetto dei diritti umani» [...] Il regista spiega che proprio le rigide norme sul lavoro e la tutela sindacale incontrate nei Paesi europei gli hanno finora impedito di realizzare regie operistiche, poichè «gli interpreti occidentali lavorano solo quattro giorni e mezzo alla settimana, fanno due pause al giorno per il caffè, ma poi non sono nemmeno in grado di stare bene allineati». Come se non bastasse, attori e cantanti occidentali «hanno anche a disposizione organizzazioni di ogni tipo e i sindacati».La questione è sempre la medesima, quella relativa a cosa è consentito fare in nome dell'arte. Zhang Yimou non parla solo dell'organizzazione di una cerimonia olimpica ma anche di cose logisticamente più semplici come film e opere teatrali. Le cose dichiarate dal regista sono abbastanza estreme e non mancano di stupire anche chi sa che è ormai in linea con il governo.
Secondo il regista, grazie alla loro cultura «i cinesi riescono a realizzare in una settimana quello che gli europei fanno in un mese».
Tuttavia il fatto che si tratti di qualcosa riportato (dunque non integrale), il fatto che si tratti di un quotidiano cinese che intervista in periodo di Olimpiadi il regista della manifestazione d'apertura e chiusura e il tono propagandistico delle affermazioni fa pensare che forse non tutto quello che sembra abbia detto sia effettivamente attribuibile alle sue intenzioni e che egli stesso non sia liberissimo di dire ciò che vuole, per lo meno in questo momento. Non voglio difenderlo a spada tratta, sia beninteso, è probabile che comunque la sua idea si discosti di molto poco da quel che si legge, è solo che mi sembra difficile immaginare altre possibili dichiarazioni in questo momento.
Possiamo pensarla come ci pare ma ciò che dice Zhang Yimou è vero. Non si ottengono quei risultati con le pause caffè e i sindacati. Poi se tutto questo sia giusto è un altro paio di maniche.
Saturday, August 23, 2008
Mãemeua episodi 7: La Teletraició!!!!
CIBERCAMPANYA: SAPS A QUÈ ES JUGA A XINA?
Poques vegades els esportistes espanyols d’èlit es mullen políticament (més enllà de donar-li suport al PP). Alguns (ex-esportistes d’èlit) han donat la cara en la campanya d’Amnistia Internacional Saps a què es juga a Xina?. Demà serà la cloenda dels Jocs Olímpics i encara podem fer-li arribar al Primer Ministre de
Informació:
http://web.es.amnesty.org/china/index.php
Signar petició:
http://web.es.amnesty.org/china/index.php?amnistia=firma
Per cert, Mohammad i Behnoud continuen trobant-se en perill d’execució imminent. Amnistia Internacional informa que a Behnoud Shojaee li han concedit un ajornament de dues setmanes, però seguix en perill d’execució. I a Mohammad Feda’i li han concedit un ajornament fins mitjan de setembre. Encara esteu a temps de signar:
http://web.es.amnesty.org/iran-ejecucion-inminente
L'Angelo Ubriaco (Yoidore tenshi, 1948)di Akira Kurosawa
La matrice fondamentale sembra essere un melodramma, anche per l'uso espressionista delle condizioni climatiche (un caldo asfissiante), tuttavia il film si distanzia ben presto dagli stereotipi e dai luoghi comuni del genere per approdare ad un obiettivo decisamente più ambizioso.
Il medico è l'angelo ubriaco del titolo, figura storicamente positivissima in tutti i melodrammi ma qui affrontata con un'inedita complessità. Nonostante la preponderanza dello yakuza Mifune, alla fine è il medico Shimura a rappresentare il vero cuore del film, intorno a lui ruotano tutti i personaggio e su di lui sono calibrate tutte le scene.
Intenso e rigoroso come sempre il Kurosawa di L'Angelo Ubriaco contiene a fatica uno stile che esploderà in seguito, modera i suoi fenomenali carrelli ed è tutto preso dall'inserire i suoi personaggi in un ambiente ben specifico (la periferia) facendo attenzione a che ogni volta sia il paesaggio a determinare le interazione e a ridefinire ciò che accade grazie ad un uso sistematico (ma non è certo la prima nè l'ultima volta) della profondità di campo. Del resto erano gli anni del rapporto personaggio/paesaggio e non stupisce come anche Kurosawa sperimentasse in questo senso (poi dopo arriverà la sublimazione con Dodes' Ka-Den).
Ogni passeggiata è fatta davanti a muri diroccati, ogni discorso in interni sfondati, ogni acme emotivo accanto alla terribile palude dove giocano i bambini.
Friday, August 22, 2008
ESPORT D' EXHIBICIÓ ALS JOCS OLÍMPICS DE PEQUÍN 2008?
Anaven passant les jornades i semblava que als Jocs Olímpics de Pequín 2008 no anaven a oferir l’esport d’ exhibició per excel·lència: l’ streaking. Per sort, per als amants d’este noble esport, no ha sigut així. Ahir dijous 21 d’Agost, l’streaker professional Mark Roberts va fer de les seues durant la prova hípica de salts d’obstacles individual. Mark no va arriscar en l'execució tècnica, apostant més per la part artística. Podem dir que la seua actuació va ser discreta.
Per a saber més d'esta especilitat, no cal eixir d'El Penjoll, podeu llegir l'entrada Els Streakers.
Thursday, August 21, 2008
Tip of the week: Shortcuts
Here's a brief primer on some of the shortcuts you can use while browsing Google Maps. With your mouse, you can zoom in and out: double left-click to zoom in on the area you're clicking, and double right-click (also known as Ctrl+Click for Mac users) to zoom out. If your mouse has a scroll wheel, you can also use that to zoom in and out.
Posted by Elaine Filadelfo, Lat Long Blog Team
Two new ways to location-enable your web apps
First, there's the AJAX API property that provides a simple way to get an approximate, region-level estimate of a user's location based on their IP address. It's as simple as referencing google.loader.ClientLocation
, which is made available using the Google AJAX API Loader. This API does not require users to install any client-side software. You can see this new AJAX API in action as part of the 2008 US Election gadget -- the "News by State" will show local news for the state associated with the user's IP.
Second, the Gears Geolocation API provides a way to get a more precise estimate of a user's location. On mobile devices with Gears installed, the Geolocation API can use the cell-ID of nearby cell towers or on-board GPS (if either is available) to improve the postion fix. In the near future, we'll be adding data from your WiFi connection to improve accuracy even further, on both desktop and mobile. In all cases, Gears takes care of assimilating the results from each source and returning the best available position estimate.
The Geolocation API has two JavaScript methods: getCurrentPosition()
makes a single, one-off attempt to get a position fix, while watchPosition()
watches the user's position over time, and provides an update whenever the position changes. Both methods allow you to configure which sources of location information are used. Gears also keeps track of the best position fix obtained from these calls and makes it available as the lastPosition
property. This is a simple way to get an approximate position fix with low cost in terms of both network and battery resources.
The privacy of users' location information is extremely important. The first time your site calls the Geolocation API to request a user's location, that user will be shown a permissions dialog where they can choose to allow or deny your site access. Users can change that decision at any time via the "Gears settings" dialog in the browser menu. Google does not keep location information about users when your site uses the Geolocation API.
To use the Geolocation API your users may need to install the Gears browser plugin, a simple process on both desktop and mobile. The Geolocation API is available on platforms currently supported by Gears, including Internet Explorer, Firefox and IE Mobile (selected devices only). For users to be able to use location-enabled features on mobile they will need a Windows Mobile device that supports GPS or cell-ID lookup (for example the Samsung BlackJack II and the HTC Touch Dual, see list of supported device models in our FAQ). We are working hard to bring Gears to more mobile platforms soon. You can download and install Gears at gears.google.com. Or try out some of the first location-enabled mobile web apps using Gears.
Like the rest of Gears, this new Geolocation API is open source. We're also doing our best to work with existing and emerging standards. Gears now implements the current editor's draft of the W3C Geolocation specification, which we've helped to define in collaboration with Microsoft, Mozilla, and others. We're committed to continued collaboration around the emerging HTML5 standard and the APIs specified by the W3C Web Applications Working Group. The goal for Gears is to advance browser capabilities, and part of that is helping define future web standards.
If you're interested in providing feedback or contributing to Gears, there's more info on the project website. There's also an AJAX APIs discussion group -- we're anxious to hear what you think.