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Tuesday, January 26, 2010

Il 3D in pellicola è realtà (da incubo)

Il 3D moderno è digitale, si basa su quella tecnologia e per quello funziona diversamente da quello del passato. Ma il digitale costa e oggi fanno capolino i primi sistemi per rendere i normali proiettori capaci di mandare film in pellicola 3D. Si tratta di una notizia ottima per gli esercenti e pessima per gli spettatori, i quali come spesso capita saranno per lo più ignari delle opportunità che gli sfuggono.
Da quando è cominciata la grande operazione di penetrazione nelle sale mondiali della tecnologia per la visione stereoscopica moderna, si è detto più volte che uno dei pregi maggiori è di forzare gli esercenti al passaggio verso i proiettori digitali. Anzi, è acclarato che tanta insistenza da parte dei produttori/distributori nel fare film in 3D e spingerli in giro (in molti casi finanziando le sale perchè comprino la tecnologia adeguata) è finalizzata ad avere il digitale nelle sale, cioè apparecchiature che consentano di distribuire i film non in pellicola (che significa portare le pizze con un camion e un impiegato) ma via internet (che significa abbattere grandissima parte dei costi).

Il sogno di un parco sale interamente digitali che sembrava ora finalmente ipotizzabile (sebbene in un remoto futuro) potrebbe infrangersi di fronte ai nuovi brevetti di Technicolor e OculR. Le due società hanno infatti messo a punto separatamente due sistemi diversi (leggi: rivali) per mandare film tridimensionali con un normalissimo proiettore in pellicola.

Sunday, May 10, 2009

Cose che succedono davvero (non per ipotesi)

Steven Soderberg, dopo Bubble, continua i suoi esperimenti di cinema indipendente e digitale a budget minimo (usa la Red, tanto per dire) con The Girlfriend Experience, mostrato in questi giorni al Tribeca e in uscita il 22 maggio.
E' importante la data di uscita perchè il film è ora in noleggio su Amazon a 9 dollari e 99. Se si potesse noleggiare dall'Italia l'avrei già fatto, se non altro per supportare l'iniziativa.
Io non sono un amante del cinema di Soderbergh e Bubble mi aveva lasciato indifferente se non schifato, come molte delle sue altre cose, ma non posso negare come stia cercando per davvero di battere le nuove strade con una certa audacia. Dico "certa" perchè fa queste cose con questi filmetti e non con Ocean's Thirteen, ma lì si sa non è lui che decide e ad una proposta del genere gli executive degli studios potrebbero ridere per giorni e giorni senza riuscire a parlare...

Thursday, April 30, 2009

Trasparenze alla guida

Ma sono tornate di moda?
Ormai non è più un caso, non solo noi ma anche e soprattutto gli americani hanno ricominciato ad usare le trasparenze (digitali) per i fondali anche nelle scene in macchina, cosa che non si vedeva da decenni. E alla fine benchè migliori, più armoniche e adattate alla scena di quelle in bianco e nero retroproiettate, l'effetto straniante non è troppo diverso.
Non so ancora se la cosa mi piace o no...

Tuesday, April 28, 2009

Il festival di domani lo spostiamo a dopodomani

Non so da quanto abbia aperto ma comunque io ho scoperto da poco il blog di Paolo D'Agostini, critico cinematografico di Repubblica, e nonostante post di una lunghezza spesso estenuante e un taglio ancora troppo giornalistico (tutte cose molto frequenti e comprensibili nei casi di giornalisti che sperimentano le libertà della rete) lo stesso mi piace abbastanza (e poi ha un titolo solo apparentemente passatista ma in realtà molto eversivo).

Oggi c'è un bel post che a partire dal paragone di quanto fatto da Repubblica.it e i suoi blog in occasione del festival di Sanremo discute sui festival di cinema, sulla loro utilità oggi e su come potrebbero (forse) davvero arrivare a tutti.
Qualcosa che mi suscita interrogativi ogni qualvolta mi trovo a frequentarne o a parlarne con non addetti ai lavori che ne hanno una percezione falsatissima come di luoghi simili a cineclub esclusivamente riservati a giornalisti o addetti ai lavori, quando dovrebbe essere l'opposto ma nessuno lo dice nè lo fa capire, continuando a promuovere un'immagine settaria che oggi non ha senso (oggi che il cinema non è così fortemente diviso in popolare ed elitario).
Si tratta di un frammento di una discussione più grande e in voga da molto tempo, lo stesso però le idee di D'Agostini non mi dispiacciono (chi l'avrebbe mai detto....).
La proposta è provocatoria, lo so. Perché non amplificare, estendere, diffondere ciò che accade in un festival? Davvero però, non il gossip di volta in volta gonfiato, ridicolo, inventato. Le opere. Consentire di seguire un programma anche a distanza. Le risorse, le opportunità e gli strumenti, le variazioni possibili sono infinite. Il web, le televisioni satellitari e tematiche, perfino i telefonini. Un danno al futuro sfruttamento commerciale? Non credo proprio. Trasmettere in contemporanea un film cileno o coreano, iraniano o islandese in lingua originale che cosa, quali prospettive vuoi che comprometta? Casomai può fare da volano.
Io da par mio per i rapporti lavorativi che ho con i Festival Del Film di Roma avevo proposto qualcosa di simile ma con i contenuti di cui mi occupo solitamente cioè le serie e i video della rete. Costo zero, ritorno di immagine mille. Ma non credo si farà...

Wednesday, April 22, 2009

Questioni di target

Solitamente queste cose sono fatte malissimo e invece il passaggio di YouTube verso i contenuti professionali inizia con il piede migliore.
Ora da YouTube/movies tutti possono vedere gratis e in streaming film come La Notte Dei Morti Viventi e Koyaanisqatsi, Ti Pace Hitchcock o Carrie - Lo Sguardo Di Satana. Ma soprattutto la Starz Media ha messo quasi tutto Herzog!!
C'è Fitzcarraldo, Aguirre, L'Enigma di Kaspar Hauser, Kinski - Il Mio Nemico Più Caro e Anche I Nani Hanno Iniziato Da Piccoli, una piccola gemma.
Ok, so che state pensando "La qualità lascia a desiderare!", si è vero. Ma qui non si incensa il livello qualitativo (che tanto lo sappiamo che migliora con il tempo), quanto il fatto che questi siano i primi film disponibili. Mi chiedo se sia un caso (del tipo "Questo c'era") o se ci sia una specie di studio per il quale gli early adopters amano questo cinema...

Tuesday, April 7, 2009

Perchè fare Up in 3D?

Sono scettico sull'uso reale della tecnologia 3D in un film, cioè su quanto possa essere effettivamente finalizzata ad un arricchimento del linguaggio, ma non nego che da quello che mi promettono in questo video ora mi aspetto da Up la svolta.

Monday, April 6, 2009

Dagli stessi esercenti che vi avevano truffato con Viaggio al centro della terra 2D arriva ora: Mostri contro Alieni con sovrapprezzo

Dopo la storia di Viaggio al centro della terra 3D proiettato anche in sale 2D senza avvertire, un altro esaltante racconto di speculazione sulla curiosità legata alla nuova tecnologia.

Mostri contro Alieni è primo negli incassi con 2 milioni 100mila e rotti euro totali. Un incasso buonino se si considera che sta in 500 sale, ma pessimo se si considera che 100 di queste sale sono in 3D, dove il biglietto costa di più (in media il 30% in più).

Quanto ha inciso questo rincaro nell'incasso totale? Ve lo dico io che l'ho chiesto a chi lo sa: il 45%.
Cioè il 45% dell'incasso totale è dovuto alle sale 3D che fanno pagare tra i 10 e gli 11 euro il biglietto e che evidentemente attirano più persone.
Il rincaro è a discrezione degli esercenti, dunque se lo tengono loro e il film è orrendo. Mi chiedo quanto possa durare questo senso del nuovo che spinge a pagare di più. Qualcuno conosce forum e/o luoghi della rete nella quale si raccolgano i pareri della brava gente del popolo che è andata a vedere il film in 3D?

Ad ogni modo dichiaro ufficialmente ora che questo è l'ultimo anno (almeno per un bel po' di tempo) nel quale possiamo fare paragoni con gli incassi degli anni precedenti.

Friday, April 3, 2009

Lo stato del 3D (ovvero il punto che viene fatto ad ogni film)

Il 10 Aprile esce Mostri Contro Alieni, il cartone realizzato fin dall'inizio in 3D (che poi si è scoperto che non è vero ma vabbè...) che dà il via al 2009 tridimensionale (anche se tanto lo sappiamo tutti che sono balle, l'unico film che può forse far iniziare qualcosa sarà Avatar, il resto è noia).
Allora ci si sofferma ancora una volta, sapendo bene che nemmeno questa sarà l'ultima a chiedersi come sia questa tecnologia 3D, cioè come sia l'esperienza restituita dal film. In una parola: convincente?

Io continuo a non vedere qualcosa di convincente davvero.
Innanzitutto non vedo (ma lo sappiamo dipende da cinema a cinema) una tecnologia per il cinema stereoscopica che sia priva di errori e che funzioni in maniera trasparente cioè che io ad un certo punto mi dimentico di avere degli occhialetti e di stare guardando un film in tre dimensioni per essere assorbito dal film in questa nuova veste.
Secondo non vedo l'utilità di tale tecnologia in questi film. Se si esclude Viaggio Al Centro Della Terra, che era un film spot, le altre cose che ho visto potevano anche non essere in 3D e andavano bene uguale. Cioè non c'erano elementi del linguaggio che si facevano forza del 3D.
Certo però, mi si dirà, oggi tutti i film si fanno a colori anche se molti potrebbero essere pure in bianco e nero tale è l'uso basilare che fanno della fotografia a colori, ma lo stesso non ci lamentiamo. Corretto. Ma all'inizio dell'era del colore non poteva essere così (vedi Via Col Vento), perchè c'era qualcosa di nuovo che andava comunicato, un campo da esplorare e da mostrare. E poi non si paga di più per un film a colori.

E io giuro (giuro!!) che ho sentito alti esponenti del cinema digitale italiano, esperti, cioè quelli che fanno consulenza alle produzioni e a tutti i reparti della filiera e vengono invitati come esperti alle conferenze (non è che mi indigno per le parole del mio lattaio!), dire che nel cinema 3D le competenze di direttori della fotografia, registi e sceneggiatori di adesso non contano nulla. Che la nuova tecnologia spariglia tutto.
Il che in linea di teoria forse è anche corretto ma io, anche con questo nuovo film, continuo a vedere il solito buon vecchio cinema con in più un fondale più lontano.

Wednesday, March 25, 2009

Sulla centralità della sala

Come da programma mentre Watchmen è nelle sale esce un DVD (Blu Ray) contentente il cartone animato Tales Of The Black Freighter, ovvero I Racconti Del Vascello Nero, e il fintomentario Under The Hood, ovvero Sotto La Maschera.
Chi ha letto Watchmen sa che sono due cose parallele che nel fumetto vengono integrate.
La prima è una storia a fumetti che un ragazzo di colore (il cui ruolo non ha economia nella trama) legge seduto davanti ad un edicola, racconta di un pirata naufrago e di continuo contrappunta la narrazione costituendone chiaramente un arricchimento simbolico.
La seconda sarebbero il libro memoriale del primo Nite Owl che si vede anche nel film, dove si racconta come e perchè sia diventato un eroe mascherato e anche alcuni retroscena sui protagonisti dell'era d'oro dei vigilantes.
A questo punto, dato che il fumetto (e dunque la narrazione originale) è completo solo con queste due aggiunte, che la versione filmica non le integra e nemmeno le omette ma le inserisce a parte e infine che è ragionevole ipotizzare come in un breve futuro film, animazione e fintomentario saranno disponibili in un'unica edizione/cofanetto, posso dire ufficialmente che (valutazioni critiche a parte) il Watchmen cinematografico è tale solo nell'edizione Home Video e che quella cinematografica ne è una versione "rimaneggiata"?

I have a dream

Oggi Blockbuster annuncia di essere sceso ufficialmente sul piede di guerra. Dopo mesi di annunci e minacce e anche un primo abbozzo di offerta dal proprio sito ora comincerà a noleggiare e vendere i film attraverso TiVo (il DVR standard in America).
Sulla stessa piattaforma fanno la stessa cosa già da un po' Amazon con VOD e Netflix (che è il vero rivale). Blockbuster arriverà con 10.000 titoli per iniziare e Netflix è presente con 12.000 titoli. Blockbuster punterà su roba recentissima e Netflix ha un repertorio un po' più vecchio.

Ma la questione è tutta sul tipo di investimento. TiVo mette i due rivali uno contro l'altro però Blockbuster vuole andare anche sui device Apple e su qualsiasi altra piattaforma consenta la visione di film. Sono parole, però è anche vero che la situazione economica della società è gravissima e non ha troppo tempo per cominciare a dare segni di ripresa. Rispetto a Netflix ha tutta una serie di zavorre che sono i punti vendita fisici che cercherà di convertire in qualche maniera.

Di tutto questo cosa arriva a noi? Assolutamente nulla e non solo perchè Blockbuster, Netflix e iTunes non vendono film in Italia, soprattutto perchè quel modello da noi non viene accettato ancora. Ho provato ieri Cinemalfa, anzi ho provato a provarlo ma non si riesce a vedere nulla in streaming nè se ne capisce il funzionamento, nè rispondo alle mie mail. Filmisnow continua ad avere (non per colpa loro) un catalogo indegno e prezzi troppo alti.
Le serie tv poi non hanno nessuna possibilità di essere riviste online e incredibilmente sembra che solo Rai e Mediaset abbiano un'offerta seria. Ma lì sono i contenuti ad essere poco appetibili.

Lo dico?
La mossa che potrebbe far svoltare il nostro mercato dovrebbe arrivare tipo dalla Fandango. Dal loro sito film in streaming. Si comincia con un film tipo Gomorra che esce in dvd e in streaming assieme. Costo 2,50€ per un noleggio che dura 24ore dalla prima visione, acquisto a 9,99€. Extra visionabili a tipo 30 cent. l'uno. A chi compra il DVD coupon con codice da inserire per vedere le stesse cose in streaming gratis. O addirittura un contenuto extra (non tutti) visibile solo in streaming.
Catalogo contenuto (inizialmente) ma tutte cose dell'ultimo anno più alcuni titoli vecchi da autori che nell'ultimo anno hanno fatto film importanti (a cominciare da Garrone).
Ecco l'ho detto. Così. La Lucky Red a seguire con l'uscita in DVD tra qualche mese di The Wrestler, The Milionaire e la vagonata di film che hanno preso premi.
Si comincia dai leader d'opinione a scendere. Prima vanno i titoli d'autore e d'incasso, dopodichè la roba più da battaglia e infine la categoria di mezzo.

Monday, March 16, 2009

Storing is moving, anche per il cinema

Il grande problema del cinema digitale e una delle cose che frenano la sua adozione di massa è l'archiviazione.
Si è detto già come in quest'era sembra che storing is moving, cioè che qualcosa per essere conservato vada continuamente spostato di supporto in supporto, di formato in formato. Lasciarlo su un vecchio hard disk nell'unica copia unica di un formato facilmente superabile potrebbe condannarlo.

Ci si chiede allora quale sia il supporto sul quale oggi memorizzare ed archiviare un film digitale. Il digitale 4K ha una qualità assolutamente paragonabile alla pellicola, può allora essere questo? Dobbiamo basarci sugli standard vecchi per i quali il livello qualitativo massimo è la pellicola? Quando arriverà il digitale 8K lo giudicheremo eccessivo (come sta accadendo ora con i megapixel delle fotocamere che oltre i 10 non fanno che diffondere e aumentare le eventuali imprecisioni invece che migliorare la qualità)?

Il problema vero è che oggi non esiste nemmeno il prototipo di un supporto sicuro al 100%, un supporto che non solo garantisca compatibilità futura ma anche conservazione senza intoppi. E muovere di continuo archivi sempre più grandi (un film in digitale 2K si aggira sugli 1,2 Terabyte) è folle.

A questo punto può la rete e quindi la libera circolazione del materiale che ne consegue essere una risposta?

Monday, February 9, 2009

Ah se potessi vedere ora quel film...

Il problema quando una forma di intrattenimento si scontra con la rete (e quindi con la sua trasformazione in file veicolabile ovunque) è che si scontra anche con la sua natura fruitiva. In sostanza "Perchè se esistono diversi modi di vedere un film mi costringete ad una precisa gerarchia? Perchè sono costretto ad aspettare mesi dal passaggio cinematografico per noleggiare un film o scaricarlo legalmente (nei paesi più civili)?".

IFC ha cominciato a mandare direttamente in video on demand i film indipendenti dal medesimo giorno in cui sono proiettati in festival come Venezia, Cannes, Toronto ecc. ecc. per 6 dollari. Quindi prima ancora di eventuali passaggi in sala.

Il punto è che deve formarsi una mentalità che abbini diversi tipi di produzione a diversi tipi di fruizione o quantomeno diversi tipi di pubblico a diverse tipologie di fruzione. Ormai non è più necessario che tutti i film escano per forza prima ed esclusivamente al cinema e questo perchè di fatto (ripeto: di fatto!) non escono tutti esclusivamente al cinema.
Di fatto escono contemporaneamente anche in rete e il fatto che questo accada illegalmente ormai non è più una colpa da imputare ai pirati ma ai produttori che non offrono un'alternativa legale e più efficiente.

La finestra distributiva è un morto che cammina e che camminerà ancora a lungo prima che produttori e distributori capiscano a proprie spese che invece che far uscire un film in 300 sale possono farlo uscire in 150 sale e online contemporaneamente e che questo può aumentarne di molto il pubblico perchè la distribuzione online godrebbe del medesimo battage pubblicitario delle sale.

Non esistono film per il cinema e film per il piccolo schermo, esiste un pubblico da cinema (che vedrebbe qualsiasi cosa sul grande schermo e con altra gente) e un pubblico casalingo. O se vogliamo esistono momenti da cinema e momenti da fruizione casalinga e non solo per ragioni di pigrizia mentale o fisica.
Questi due pubblici guardano cose diverse in maniere diverse e cercare di imporgli qualcosa invece che cavalcare i loro gusti è ormai folle. Ormai che i propri gusti li possono cavalcare da soli con la pirateria.

Thursday, February 5, 2009

Il 3D: la tesi complottista (un post debeppegrillizzato)

Senza lasciarsi andare a clamorose rivelazioni su grandi manovre di cui siamo all'oscuro ci sono dei particolari inediti e interessanti che sono emersi nel corso del 3D Day di Bologna. Particolari ai quali non avrei dato nemmeno ascolto se non li avessi sentiti uscire dalla bocca del segretario generale dell'ANEC e che vi riporto etichettandoli come "tesi complottista".

Lo stesso segretario generale me l'ha messa come: "I complottisti sostengono che..." lasciando intendere che nemmeno lui creda fino in fondo che le cose stiano effettivamente così. Tuttavia come sempre un fondo di verità c'è.
Per questo ora espongo la tesi complottista e di seguito quello che a me è sembrato di capire possa essere una probabile realtà.

LA GRANDE TRUFFA DEL 3D
Intorno ai primi anni del 2000 la proiezione digitale diventa non solo una realtà ma un progetto effettivo. Proiettori digitali e soprattutto distribuzione digitale. Alta qualità di visione e abbattimento dei costi di veicolazione dei film.
I distributori sono entusiasti: se tutti adottano i proiettori digitali loro risparmiano milioni. Con questo scopo danno il via ad una campagna per l'ammodernamento delle sale, ammodernamento che tuttavia non prende piede perchè questi proiettori digitali costano parecchio e agli esercenti non ne viene nulla. Digitale o pellicola il costo del biglietto è lo stesso e di certo una visione digitale non attirerà più spettatori.
Così viene creato il virtual print fee, un sistema per il quale gli esercenti possono richiedere al distributore di finanziare l'installazione del proiettore digitale. I soldi che si risparmiano nel distribuire si reinvestono nell'ammodernare. In sostanza: "A te conviene e quindi te lo paghi".

Proprio negli anni dell'instaurazione del virtual print fee (circa due anni fa) parte alla grande il discorso del 3D. Katzenberg e altri cominciano a non parlare d'altro. Bisogna passare al 3D, tutti col 3D, i film in 3D, il 3D è il futuro ecc. ecc.

Friday, January 9, 2009

Una scomoda verità sulla distribuzione di W.

W. esce al cinema distribuito unicamente in digitale perchè se no nessuno lo distribuiva. Questo il succo.
La Dall'angelo distribuzione ha deciso di prendersi l'onere di far girare il film in copie digitali (risparmiando sugli elevati costi di stampa e trasporto) in modo da farlo comunque girare nonostante il film vada già in tv. Certo non tutte le sale digitali italiane lo prenderanno (i grandi multisala è difficile) ma almeno all'inizio dovrebbero essere una 40ina su tutto territorio.

Il film non è però inviato a standard qualitativi definibili come "normali" ma leggermente sotto. Avendo appaltato tutto alla Digima (che fa questo a questi livelli qualitativi da tempo) non si tratta di D-Cinema (a qualità 2K) ma di e-cinema (tra gli 1,5 e 1,7K), il che significa, detto in soldoni, che non vi accorgete probabilmente di nulla ma se ci fate caso i contorni delle figure fanno palese difetto, le scritte piccole non sono chiarissime e gli effetti "sfumato" (la luce che si spande di un faro nella notte, per dire) hanno un passaggio molto poco graduale.
La cosa lungi dall'essere maniacalmente tecnica è importante perchè è un indicatore di perchè di fanno le cose. Il digitale a 2K è uno standard di qualità ottimo (anche se il 4K è quello vero) mentre quello più inferiore non lo è, ma per entrambi i costi di distribuzione si abbattono.

Ora W. a causa dei problemi distributivi che si ventilavano ad un certo punto è stato acquistato da La7 (che lo manderà in onda il 19 gennaio ultimo giorno della presidenza Bush) non sapendo che poi in qualche modo il film è finito lo stesso nelle sale grazie al digitale.
Dire in quante sale sia non è semplice perchè trattandosi di file non c'è bisogno di molto preavviso o di ristampare nulla, la sala che lo vuole lo chiede e loro inviano il file. Dunque la cifra potrebbe oscillare di continuo.
Ma la cosa più strana di tutte è che nessuno dice nulla sul fatto che la finestra distributiva è stata azzerata. Un film esce al cinema e in tv contemporaneamente e nessuno dice nulla.

Ricordate il caso di The Interpreter? Un film altamente trascurabile passato alla storia della cronaca italiana per il polverone che alzò 3 quando decise di fare un'offerta nella quale dopo 3 settimane dall'uscita del film in sala lo rendeva visibile sui propri telefonini.
l'operazione, annunciata in pubblicità e già sottoscrivibile, fu poi annullata per proteste, ricorsi e mille sbarramenti messi in piedi dai difensori della finestra distributiva (ovvero il lasso temporale che esiste tra il passagio cinematografico di un film e la sua uscita in home video e poi in paytv e via via su altri media). The Interpreter alla fine non si vide sui telefoni e di simili iniziative non si è più sentito parlare.

Adesso un film salta direttamente il passaggio Home Video e nessuno dice niente??? Neanche Univideo?
La cosa ovviamente si spiega con il fatto che il passaggio cinematografico del film non viene pubblicizzato (per la concorrenza del passaggio televisivo) e che dato che ormai la frittata è fatta (la tv ha preso i diritti prima delle sale e non si poteva dire alle sale "Non mandate il film!!") è meglio che nessuno lo sappia. Però intanto le cose avvengono (anche se a qualità bassa, in poche sale e in silenzio) e nessuno lo sa.

Thursday, November 27, 2008

Quella volta che feci imbestialire Katzenberg

Ho un po' esitato a mettere online questa cosa perchè mi ha procurato alcuni dubbi, almeno per una giornata, poi oggi, sbobinando l'intervista con Jeffrey Katzenberg ho capito che l'evento era talmente paradossale da meritare un post con qualche nota.

In sostanza Katzenberg, numero uno della Dreamworks, produttore di gran parte dei film Disney della prima parte degli anni '90 e di pietre miliari come I Predatori Dell'Arca Perduta (insomma un'uomo che mi ha intrattenuto da quando ero piccolo e che ora mi fa ridere con i suoi cartoni), è venuto a Roma a presentare il 3D.
Ha portato 20 minuti di Monsters vs Aliens in 3D e ne ha spiegato le meraviglie, i segreti, i pregi, gli scopi.... Insomma ha fatto l'imbonitore da fiera. E l'ha fatto bene. Il 3D poi funzionava anche ma non è che mi abbia lasciato di stucco.
Lui comunque le ha sparate forti vi metto quindi di seguito qualche highlight d'effetto:
Finora il cinema ha usato solo vista e udito, ora c'è una nuova possiblità

il 3D sarà ovunque, perchè noi effettivamente vediamo in tre dimensioni. E' il prossimo grande passo evolutivo dell'audiovisivo

Il 90% della pirateria è camcording nei cinema e senza occhiali specifici l'immagine sullo schermo fa veramente schifo, percui nonostante i pirati siano abituati a immagini pessime penso che queste li terranno alla larga. Certo sono conscio che prima o poi troveranno un sistema per riprendere anche il 3D in maniera efficace, ma per un po' staremo al sicuro
Eppure la scena migliore si è svolta dopo.

Sunday, November 23, 2008

Ma com'è sto 3D?

Questa è la domanda che mi hanno fatto tutti dopo che ho assistito alla prima di Bolt fatta a Torino all'apertura del Cineshow alla presenza delle autorità locali e del presidente del Museo Del Cinema. Una proiezione che si è avvalsa dello standard XPanD, cioè proiettore e occhialini di prima categoria (eh si, non tutti i 3D sono uguali, e comunque non sono più quelli di una volta).

Il 3D in realtà molti l'avranno anche già provato, è un anno buono che è presente in tante sale italiane (specialmente al nord), però non essendoci ancora a Roma (cosa veramente ridicola) io non l'avevo ancora testato. O meglio non a questi livelli d'eccellenza (tecnica) perchè poi piccoli esperimenti di tre dimensioni me li ero già fatti.

Insomma questo 3D è qua per rimanere?

Wednesday, July 30, 2008

Batman potrebbe salvare gli IMax (se no ci prova il Panda)

Il Cavaliere Oscuro viene distribuito anche in una versione speciale per sale IMax, per la cui visione si paga di più. Dei 158 milioini di incasso del primo weekend americano del film 6,2 milioni sono venuti dai soli 94 schermi IMax, un'ottima media.

Infatti non tutti sanno che delle due ore e mezza di durata di Il Cavaliere Oscuro 30 minuti sono stati girati con macchine da presa IMax, cioè adatte alla proiezione sugli schermi giganti della catena di cinema king size.

E non tutti sanno (ma possono immaginare) nemmeno che la IMax non se la passa bene. Si tratta di una catena di cinema con schermi immensi come non ne avete mai visti (roba da 22 metri per 16 su cui si proietta pellicola a 70mm) che in Italia sta solo a Riccione e Taranto e che fino qualche anno fa erano gli unici a proiettare in 3D (ma più che altro ignobili documentari) mentre oggi sono gli unici a farlo ancora in pellicola.
Sono in sostanza un residuato tecnologico del passato, una cosa che era moderna quando cominciò negli anni '70 e che cerca disperatamente di rimanere moderna anche ora, un'idea stupefacente per ambizione (sono veramente grandi gli schermi li ho provati) ma ridicola per modello di business (necessitano di una struttura dedicata e non sono in franchise).

Allora il successo di Il Cavaliere Oscuro potrebbe dare alla catena la boccata di ossigeno di cui ha bisogno per completare il passaggio al digitale che sta operando e magari anche Kung Fu Panda che sarà sempre distribuito anche nella versione IMax (ma non godrà di scene fatte apposta per sfruttare lo schermo gigante).
Come ho già detto gli schermi IMax sono modernariato tecnologico ormai, tanto che dei 160 schermi che esistono nel Nord America solo 94 sono ritenuti adeguati alle loro proiezioni dagli studios di Hollywood e lo stesso vale per 60 sui 140 schermi che stanno nel resto del mondo. Il passaggio al digitale potrebbe abbattere molti dei loro costi (passando da più di 1 milione di dollari per installazione di tutta l'attrezzatura a 150.000 dollari) e rimetterli in pista, proprio quando il treno del 3D è finalmente pronto a partire.

L'obiettivo dichiarato ora dalla compagnia è 200 nuovi schermi in due anni di cui 40 in America e 10 nel resto del mondo per la fine dell'anno (vedi mai che venissero a Roma...).
Tutto per merito del successo di cui Il Cavaliere Oscuro sta godendo e che si riflette anche sui cinema IMax, ora di nuovo (ma chissà per quanto) fintamente al centro della modernità dell'esercizio cinematografico.

Tuesday, July 8, 2008

Più 3D per tutti

Il 2009, come noto, sarà l'anno del 3D. I film seri sono tutti previsti per quell'anno con il finale scoppiettante a dicembre, momento in cui ci vedremo finalmente Avatar e capiremo se Cameron non ha avuto remore nel fare le dichiarazioni che ha fatto o se davvero ha visto più lontano di tutti (la verità, temo, sarà nel mezzo).
Ad ogni modo le sale italiane si stanno attrezzando, al momento quelle pronte sono una quindicina ma molte di più sono destinate ad arrivare, anche se non c'è accordo sulla tecnologia di proiezione.

Wednesday, April 16, 2008

Stiamo parlando di uno dei più grandi hype della storia

James Cameron spiega la ragione della sua fissa con il 3D alle masse
The characters, the dialogue, the production design, photography and visual effects must all strive to give the illusion that what you're seeing is really happening, no matter how improbable the situation might be if you stopped to think about it -- a time-traveling cyborg out to change history by killing a waitress, for example. When you see a scene in 3-D, that sense of reality is supercharged.
The visual cortex is being cued, at a subliminal but pervasive level, that what is being seen is real. All the films I've done previously could absolutely have benefited from 3-D. So creatively, I see 3-D as a natural extension of my cinematic craft.
e per chi abbia ancora dei dubbi sul fatto che Avatar si propone di essere il film del definitivo sdoganamento del 3D
I plan to shoot a small dramatic film in 3-D, just to prove this point, after "Avatar."
In "Avatar," there are a number of scenes that are straight dramatic scenes, no action, no effects. They play very well, and in fact seem to be enhanced by the stereo viewing experience. So I think this can work for the full length of a dramatic feature. However, filmmakers and studios will have to weigh the added cost of shooting in 3-D against the increased marketing value for that type of film.

Thursday, April 10, 2008

Azzeramento della finestra distributiva. E' realtà!

Dopo che in rete lo si è ripetuto a tutte le latitudini per anni (ANNI!) finalmente anche uno studio di produzione ammette che da esperimenti preliminari è ufficiale che distribuire i propri film in rete contemporaneamente all'uscita in DVD non ne pregiudica l'incasso, anzi l'aumenta in virtù di una maggiore esposizione mediatica e della cross promotion, cioè la pubblicità reciproca che i due mezzi si fanno a vicenda.

Dunque la Warner Brothers ora vende i suoi film in rete a partire dallo stesso giorno in cui escono in DVD, cioè ha azzerato la finestra distributiva.
Certo per il momento solo in Inghilterra e solo per i clienti Sky, BT Vision, Virgin e Xbox Live e ad un prezzo di 5€ per un massimo di 24 ore. Ma è un inizio. Soprattutto perchè (almeno da noi) un noleggio costa intorno ai 7€ (per inciso l'ultima volta che ho noleggiato un DVD (atto sconsiderato dovuto a motivazioni troppo lunghe per essere spiegate qua, ma fidatevi se l'ho fatto avevo le mie ragioni!) mi hanno fatto riempire delle scartoffie! Con la penna!! LA PENNA!!! Non mi ricordavo nemmeno più come si tiene in mano!).

Conoscendo i grandi studi americani presto, prestissimo, anche gli altri offriranno i medesimi servizi, mentre perchè ciò avvenga da noi i tempi sono imponderabili. Nemmeno è arrivata la vendita di film su iTunes....