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Tuesday, February 1, 2011

Femmine contro Maschi (2011)di Fausto Brizzi

POSTATO SU
Così doveva essere e così è stato. Con l'incedere di S. Valentino arriva nei cinema Femmine contro Maschi, il proseguio gemellare di Maschi contro Femmine, o meglio lo spin-off di alcuni suoi personaggi minori (e qui diventano minori quelli che là erano maggiori). A cambiare chiaramente è solo il punto di vista, se prima il film era centrato sulle donne, i loro problemi e le loro assurdità, ora il film prende più in giro gli uomini. E dal cambio sembra giovarne.

Non cambia nulla invece a livello di stile (i film sono stati girati contemporaneamente) e non cambia nemmeno lo sguardo di Brizzi, che assieme a Massimiliano Bruno e Pulsatilla sono ottimi soggettisti ma non altrettanto bravi sceneggiatori. Le diverse storie di cui si compone il film hanno infatti quasi tutte spunti molto carini (in una coppia lui perde la memoria e lei lo può resettare come più le piace, un'altra deve fingere di non essere separata da anni per compiacere una nonna debole di cuore, altre due sono formata da beatlemaniaci che non vogliono rinunciare alle proprie passioni per le responsabilità di coppia), questi spunti sono però sia delizia che croce del film. Oltre essi infatti non c'è nulla. Ne è esempio perfetto la scena dei finti filmini delle vacanze della famiglia Bisio, un'idea vicina a quella di Be Kind Rewind che poteva offrire molti più spunti di quanti in realtà non metta in scena.

Sebbene l'apporto di un cast comico più forte del precedente (Bisio, Solfrizzi, Ficarra e Picone) renda il film effettivamente più godibile, lo stesso non si può dire dell'idea generale del film. Si ritrova un'altra volta la propaganda dello stereotipo, la soluzione più facile per la descrizione degli esseri umani. I maschi e le femmine di Brizzi e del suo team sono felici di aderire a quel che ci si aspetta da loro, sia nel positivo che nel negativo, sono felici di non regalare sorprese. Non c'è mai complessità in queste storie nè ci sono idee che non stiano nei soggetti. Essere semplici non vuol dire essere semplicistici.
Basta vedere come sono trattati i bambini, si parte da un'ideale pubblicitario e si finisce sempre lì. Vendita di sicurezza, il mondo è sempre quello che ti piace immaginare sia. E' un'idea di infanzia a cui ci piace fare riferimento ma che non esiste e che nessuno ha vissuto, perchè le cose sono più complesse.

Thursday, November 11, 2010

Maschi contro Femmine (2010)di Fausto Brizzi

Io Fausto Brizzi lo stimo. Ma sul serio non per finta o in maniera ironica. Non lo stimo come regista certo, nè tanto come sceneggiatore (al suo attivo di carino per davvero ha solo Notte Prima Degli Esami, fine), quanto come uomo di cinema nel senso più ampio che si può dare alla locuzione. Quel senso talmente ampio e sconfinato che non solo esce dal set, dalla sala e dall'Home Video ma arriva fino alle estreme regioni della promozione e della commerciabilità di un prodotto filmico.
Le idee di Fausto Brizzi e di tutto il suo team (già il solo fatto di avere una mini-factory la dice lunga) ovvero principalmente Massimiliano Bruno e Marco Martani, ruotano sempre intorno ad un'idea di cinema che non si esaurisce nella sala ma che è un vero evento mediatico, capace di contaminare molte emittenze diverse, fino (alla fine) ad arrivare in televisione, quando invece tutto il resto del cinema italiano pensa alla sala e alla tv. Fine.

Maschi contro Femmine setta di fatto un nuovo standard nella pensabilità di un prodotto filmico. Almeno per il cinema italiano. Si tratta del primo di due film (il secondo Femmine contro Maschi esce tra qualche mese) girati assieme per risparmiare e con il medesimo cast, ma qui sta già la prima mossa. In Maschi contro Femmine ci sono 4 storie che si incrociano, tutte giocate sulla battaglia tra i sessi, ci sono quindi 8 personaggi principali più vari amici, parenti e conoscenti che fanno da spalle. Nel prossimo quelli che erano spalle in questo diventano principali e quelli che erano principali diventano spalle. Stesso cast quindi ma nomi diversi sui cartelloni.

Maschi contro Femmine è dunque un vero "due film in uno", una fatica e doppio incasso. Ma non si ferma al cinema come detto. C'è il videoclip di Francesco Baccini che ha scritto la (terribile) canzone che apre il film, girato ovviamente da Brizzi in cui figurano gli attori, c'è il libro scritto dagli sceneggiatori (tra cui figura anche Pulsatilla, in un tentativo estremo di rendere il prodotto decente), c'è la storia per Topolino scritta da Brizzi e via dicendo. Tutto punta al film, cioè tutto lo promuove eppure tutto è "autoliquidante", ovvero genera un proprio reddito. Tutto è insieme prodotto a sè e strategia promozionale. Tutto moltiplicato per due.

Alla fine com'è il film? Appena decente perchè lasciato alle individualità. Cortellesi, De Luigi e compagnia ci mettono il loro, usano il loro umorismo e fanno funzionare a cazzotti un ingranaggio altrimenti spento e scialbo, lontano anni luce dalla freschezza di Notte Prima Degli Esami.
n Maschi contro Femmine la coralità estrema, espansa ed esagerata, soffoca il film. Non c'è idea di sceneggiatura, nè tantomeno di regia che possa reggere tante storie e tanta carne al fuoco, l'unica possibilità è giustapporle e raccontarle come si racconta un aneddoto. Gli attori facciano il resto.

Friday, February 6, 2009

Ex (2009)di Fausto Brizzi

POSTATO SU
Brizzi & Martani (con l'aggiunta stavolta di Massimiliano Bruno) dopo il giovanilismo militante sembrano essere tornati dalle parti dei cinepanettoni, che è poi la cosa che più li ha formati (lavorativamente parlando) nel mondo del cinema.
Dopo gli exploit più personali con i due Notte Prima Degli Esami e l'esperimento (fallito ma meritevole un tentativo) di Cemento Armato ora Ex è la corretta trasposizione sanvalentinica dell'evento natalizio. Un film da consumare al volo che presenti esattamente ciò che gli spettatori si attendono e vogliono consumare. Niente di più, niente di meno.

Anche gli attori sono per certi versi quelli degli ultimi cinepanettoni (con Fabio De Luigi e Claudio Bisio in prima linea ma anche piccoli cammeo di gente come Enzo Salvi) e l'aria che si respira, quella delle gag una in fila all'altra grazie ad un filo di trama, sembra provenire proprio da quell'idea di consumo cinematografico, quello per intenderci che secondo dati, statistiche e valutazioni sugli incassi non dovrebbe appartenere al pubblico delle sale (anche al più becero) ma a quello eccezionale di Natale.
Se davvero Ex riuscirà a portare al cinema ancora una volta il pubblico che solitamente non ci va (e Brizzi già l'ha fatto in passato) anche senza parlare necessariamente di giovanilismo sarà una conquista commerciale.

Per il resto altro non ho visto. Tutto sembra incentrato sul mostrare storie diverse ma unite dal fatto che in un modo o nell'altro i personaggi si conoscono, anche solo in maniera labile. Con coincidenze almodovariche (o anche arriaghiche) i personaggi si incontrano e incrociano di continuo. Ma da tutto questo, da tutto questo voler dipingere un piccolo mondo contaminato, non emerge senso. E' una trovata di messa in scena solo a parole.

In omaggio a san Valentino l'amore trionferà con una stucchevole insistenza e inesorabile buonismo, fingendo di mettere in scena la malignità piccolo borghese solo per salvarla senza esitazione o dubbio alla fine vantandosi spudoratamente in certi punti del suo non inventare nulla. Nel 2009 un prete italiano moderno e "fico" che parla al crocefisso conconfidenza? Le canzoni usate come piccoli inserti romantici? Ma non c'è stato Magnolia? Non si era detto che dopo quel momento di canto corale non si sarebbe potuti tornare indietro??