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Wednesday, October 1, 2008

Mamma Mia! (id., 2008)di Phyllida Loyd

A me Across The Universe era piaciuto e molto per una lunga serie di motivi che con il tempo si sono rafforzati e tutti riassumibili nel modo molto cinematografico di dare nuova veste visiva alla musica al cinema, cogliendo con intelligenza gli stimoli migliori dal lavoro fatto sull'audiovisivo musicale negli ultimi decenni.

Ecco perchè boccio senza appello Mamma Mia! e tutto il successo che ha avuto e che non mancherà di avere anche da noi, perchè si pone sulla stessa linea di Across The Universe (un musical moderno con musiche non originali di un gruppo solo dove la trama la si costruisce a partire dalle parole dei brani) ma ne azzera la componente innovativa ripiegando su una messa in scena banalissima, una storia lieve lieve e qualche trovata ruffiana come la musica che propone.

Se Across The Universe è come la musica dei Beatles (innovativo eppur godibile da tutti) allora Mamma Mia! è ruffiano, sempliciotto e di facile successo come la musica degli Abba.
In uno scenario cartolinesco di una Grecia fatta di anziani e olive si muovono le schermaglie amorose dei protagonisti destinate all'inevitabile lietissimissimo fine che non può che essere sempre e comunque un'unione matrimoniale.

La regista viene dal teatro, cioè non dal cinema e si vede, l'unica scelta degna di questo nome è di puntare sulla dominante azzurra (e la sequenza d'apertura sul blu notte e il giallo), ma per il resto il film si ferma lì. I numeri musicali sono quanto di più banalmente retrogrado si possa immaginare senza contare la volontà di puntare sull'effetto divertimento di far scimmiottare a gente solitamente posata come Pierce Brosnan (perchè l'hai fatto Pierce??) i vestiti e i modi degli Abba. Stratagemmi da Buona Domenica.

No. Io dico no a Mamma Mia!. Senza se e senza ma.

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