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Tuesday, March 30, 2010

Colpo di fulmine (I love you Phillip Morris, 2010)di John Requa e Glenn Ficarra

POSTATO SU
Si moltiplicano negli ultimi tempi cinematografici le storie vere di truffatori clamorosi, uomini che hanno mistificato tutto nella propria vita riuscendo comunque a stare al mondo, anche con un certo successo, fino a che implacabile è calata la scure della giustizia.
Da Prova a prendermi a The Informant fino a Colpo di fulmine, la vita di autentici truffatori (americani), camaleonti delle personalità e abili atleti del movimento tra le scartoffie burocratiche delle amministrazioni statunitensi, mostrano il cinematograficamente inedito lato debole di quella società solitamente propugnata come giusta e inaggirabile.

In particolare Colpo di fulmine con un umorismo decisamente più marcato dei suoi predecessori racconta di una figura incredibile che diversamente dagli altri truffatori cinematografici continua a cambiare identità e a sfuggire alle maglie della legge per un desiderio di affermazione personale.
L'impresa infatti comincia con una perentoria affermazione di omosessualità. Il protagonista dotato di una vita e una famiglia decide di fare outing e cambiare stile di vita nello sforzo di abbracciare il vero sè. Da questa affermazione di indipendenza ne discendono a cascata degenerante le altre, andando anche oltre la ricerca della propria identità.
In carcere poi l'amore verso Philip Morris (da cui il titolo originale) scopre una passione autentica che motiva molte delle sue scelte e in molti sensi dà un'altra piega al film.

Di sicuro Colpo di fulmine mette molta carne al fuoco ma una scansione rigorosa della storia, un montaggio preciso e un'interpretazione multiforme e controllata (com'è tipica di Jim Carrey) rendono tutto estremamente chiaro e digeribile. I continui raggiri alle istituzioni sono mostrati in chiavi ironiche, così come il rapporto d'amore con Phillip Morris e i dolori del camaleonte frustrato. Anche il dolore è mascherato dal continuo ricorso alla commedia.
Sebbene non sia ben chiaro cosa voglia essere Colpo di fulmine si esce dalla sala con un senso di destabilizzazione verso quelle certezze burocratiche e incrollabili nei confronti di come ci si debba muovere all'interno della nostra società. Il che è sicuramente un bene.

Monday, November 30, 2009

A Christmas Carol (id., 2009)di Robert Zemeckis

POSTATO SU
Sono sempre piacevolmente stupito dai giganteschi specchi per allodole di Robert Zemeckis, cioè dal modo con il quale compie una scelta a tavolino di precisione millimetrica riguardo la commerciabilità di questi suoi ultimi film. Si tratta di cinema realmente sperimentale, tecniche mai adottate da nessuno il cui esito non è mai chiaro quando si inizia a lavorarci e che in ogni film subiscono una profonda revisione a causa del miglioramento della tecnologia in ballo, e per ottenere ogni volta nuovi fondi per il prossimo film Zemeckis si assicura che il tema trattato sia così commerciale ma così commerciale da attirare gente al cinema solo con un nome e una locandina.

Così dopo la favola natalizia e l'epica celtica arriva un'altra favola di Natale stavolta dal titolo di comprovata fama, una certezza per le famiglie consolidata da un adattamento Disney e infarcita di nomi noti.
Nelle mani di Zemeckis il libro di Dickens viene trasposto al cinema con una ricchezza di immagini inedita e sebbene molte cose si siano già viste poichè già altri film e/o cartoni hanno adattato il racconto con una certa fedeltà la tecnica del performance capture e il 3D, utilizzati entrambi con una cognizione di causa ed un'intelligenza che non si vedono sempre, rendono l'esperienza coinvolgente ed emozionante.

In America il film ha incassato poco ed è comprensibile, i toni sono molto cupi, le strizzate d'occhio al pubblico infantile poche e il ritmo non sempre sparato al massimo. A Christmas Carol è in sostanza un film più per adulti, capace in certi momenti di regalare momenti di coinvolgente riflessione sul modo con il quale guardiamo al nostro passato.
Ma è soprattutto la libertà espressiva che Zemeckis mette in campo ad impressionare, quando tutto ti è possibile cosa vuoi fare? Ecco le risposte che il regista dà in ogni momento hanno spesso il sapore del miglior cinema.
Tra cinema dal vero e animazione oggi si pongono questi film, esperimenti audaci che non è dato sapere a cosa porteranno ma che vale la pena andare a vedere in ogni caso.