IN CONCORSO
MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2010
MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2010
Il ritorno trionfale di Alex de la Iglesia (anche se senza lo sceneggiatore di fiducia Jorge Guerricaechevarria) è per un film tra i più deboradanti del già debordante regista. Con suggestioni che vengono da mille mondi diversi (i più evidenti sono i Batman di Tim Burton e Bastardi senza gloria) de la Iglesia si misura con quel genere inventato da Guillermo del Toro, il fantasioso/storico, cioè il modo in cui gli spagnoli negli ultimi anni stanno affrontando la loro storia recente e in particolare la dittatura franchista.
Il buono di Balada Triste de Trompeta è come prenda la questione alla larga, ponendo la dittatura sullo sfondo (più precisamente all'inizio), il brutto è come sia denso di leggerezze e trascuratezze.
Eppure tali e tante sono le immagini meravigliose, significative ed evocative (il leone che compare all'inizio rimane dentro a lungo), tale è la capacità di generare idee e motivi visivi in armonia con un ritmo forsennato che non si può rimanere indifferenti. Pur sbandando a destra e a manca Balada Triste De Trompeta alla fine arriva al suo traguardo a massima velocità sfondando tutto.
Si racconta di due uomini e una donna, un bruto, un buono e una bella (ma che dico? bellissima!), tutti e tre lavorano in un circo e sono presi in un turbine violentissimo di passioni incrociate. Seguendo le strutture incalzanti simli a quelle che per lui scriveva Guerricaechevarria (uno che con il tipico svolgimento in tre atti ci si pulisce il culo), Balada Triste de Trompeta procede per accumulo fino alla classica (per de la Iglesia) risoluzione finale ad alto tasso spettacolare ed emotivo, anche stavolta in cima ad un palazzo.
La vera anima del film però non è nella sua trama, quanto nella gradualità impressionante con cui le persone diventano (fuori e dentro di sè) e nella metodica ricerca dell'orrore visivo, che non è mai paura ma pura disperazione.
I mostri finali, si intuisce, sono mostri figli della dittatura, eppure il sangue, la violenza efferata e la follia con cui contaminano il loro mondo vengono dalle passioni più che provare che subiscono, cioè la trama funziona da sola, indipendentemente allo scenario storico eppure esso influisce sul mood di tutto il film.
No comments:
Post a Comment