Chi lo sa se piacerà ai bambini... Le Avventure Del Topino Desperaux è una favola dai risvolti intellettuali molto moderna nella morale di fondo ma molto classica nella forma e in come è raccontata.
Come le favole classiche mostra personaggi per nulla politicamente corretti, mostra clamorosi voltafaccia e sorprendenti agnizioni ma come una favola moderna gira intorno ad un tema attuale cioè la possibilità di elevarsi per affermare la propria individualità attraverso una conquista intellettuale.
Tutto viene da un libro omonimo di Kate DiCamillo ed infatti il racconto ha una struttura più complessa del solito. Ci sono a tutti gli effetti due protagonisti separati: uno topo ed un ratto che specularmente e non sempre assieme combattono per affermare la propria individualità all'interno del gruppo sociale cui (loro malgrado) appartengono.
Despereaux è un topo curioso e per questo ritenuto pericolosamente coraggioso in una società dove la paura è un valore, Roscuro invece è un ratto amante della luce e dell'aria aperta in una società dove l'oscurità e la spregevolezza sono valori.
Dopo i topi di Giù Per Il Tubo l'inglese Sam Fell passa a questi decisamente più complessi e più europei nella loro audacia.
La cosa più affascinante della storia è il modo in cui Desperaux con molta pacatezza e naturalezza persegua le proprie inclinazioni fomentato da una scoperta intellettuale di altre realtà e di altre possibilità di vita (nel suo caso una dimensione eroica). Invece che rosicchiare le pagine di un libro come fanno tutti e come gli viene imposto le legge e se ne appassiona.
Il film riporta con un certo coraggio tutti questi temi anche se spesso arranca nel congiungere le diverse parti della storia (ci si chiede in alcuni momenti che fine avessero fatto i personaggi e da dove vengano).
Ancor più coraggiosamente mette in scena un'antieroina non convenzionale: una popolana dai tratti infami (si chiama, si muove e vive in mezzo ai maiali ed è anche sorda) che aspira a diventare principessa e che per realizzare tale sogno arriverà a tramare contro la vera principessa, nonostante la sua natura sia poi palesemente positiva.
Per tutto questo mi chiedo quanto appeal possa avere sui bambini un cartone simile che sebbene sia condito di azione e humor vuole esserlo palesemente meno della concorrenza. Impossibile poi pensare ad un pubblico adulto, ogni parte del film infatti comunica chiaramente quale sia il target.
Come le favole classiche mostra personaggi per nulla politicamente corretti, mostra clamorosi voltafaccia e sorprendenti agnizioni ma come una favola moderna gira intorno ad un tema attuale cioè la possibilità di elevarsi per affermare la propria individualità attraverso una conquista intellettuale.
Tutto viene da un libro omonimo di Kate DiCamillo ed infatti il racconto ha una struttura più complessa del solito. Ci sono a tutti gli effetti due protagonisti separati: uno topo ed un ratto che specularmente e non sempre assieme combattono per affermare la propria individualità all'interno del gruppo sociale cui (loro malgrado) appartengono.
Despereaux è un topo curioso e per questo ritenuto pericolosamente coraggioso in una società dove la paura è un valore, Roscuro invece è un ratto amante della luce e dell'aria aperta in una società dove l'oscurità e la spregevolezza sono valori.
Dopo i topi di Giù Per Il Tubo l'inglese Sam Fell passa a questi decisamente più complessi e più europei nella loro audacia.
La cosa più affascinante della storia è il modo in cui Desperaux con molta pacatezza e naturalezza persegua le proprie inclinazioni fomentato da una scoperta intellettuale di altre realtà e di altre possibilità di vita (nel suo caso una dimensione eroica). Invece che rosicchiare le pagine di un libro come fanno tutti e come gli viene imposto le legge e se ne appassiona.
Il film riporta con un certo coraggio tutti questi temi anche se spesso arranca nel congiungere le diverse parti della storia (ci si chiede in alcuni momenti che fine avessero fatto i personaggi e da dove vengano).
Ancor più coraggiosamente mette in scena un'antieroina non convenzionale: una popolana dai tratti infami (si chiama, si muove e vive in mezzo ai maiali ed è anche sorda) che aspira a diventare principessa e che per realizzare tale sogno arriverà a tramare contro la vera principessa, nonostante la sua natura sia poi palesemente positiva.
Per tutto questo mi chiedo quanto appeal possa avere sui bambini un cartone simile che sebbene sia condito di azione e humor vuole esserlo palesemente meno della concorrenza. Impossibile poi pensare ad un pubblico adulto, ogni parte del film infatti comunica chiaramente quale sia il target.
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