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Thursday, June 26, 2008

Young American Bodies

C'è un problema con il porno, che siccome è malvisto da molti e considerato da nascondere ne esiste praticamente una sola tipologia, quella che mostra il sesso con la finalità di mostrare il sesso.
In realtà esisterebbe un'area e un genere largamente sottoesplorata dalle produzioni cioè il softcore, quella parte del porno che non è propriamente hardcore o meglio non è realizzata con l'obiettivo specifico di mostrare scene di sesso, ma che ha il medesimo obiettivo primario della altre tipologie di serie (raccontare una storia) e lo fa mostrando molto sesso anche esplicito.

Tuttavia data la maniera con la quale viene trattata la pornografia in tutti i principali mezzi di comunicazione la situazione non poteva che estremizzarsi. Dato che il porno è confinato in certi canali, certi cinema (una volta), certe videoteche ecc. ecc. dato che insomma ha un suo mercato con dei suoi canali esso non può che essere "radicale" nel senso che non può che presentare contenuti pornografici indirizzati alla soddisfazione di quegli utenti che scelgono i canali paralleli.

Non è minimamente calcolata la possibilità di un'utenza intermedia, che desideri vedere un genere di racconto che non tema le scene di sesso esplicito ma anzi le utilizzi come mezzo espressivo.
A cambiare le cose arriva la rete che non teme censure o altro e non ha bisogno di incasellare con precisione i propri prodotti per poterli far fruttare o poterli rendere appetibili ad un distributore o proprietario di canale.

Young American Bodies (nonostante il titolo vagamente razzista) è probabilmente la serie più longeva tra quelle per la rete, arrivata alla terza stagione e tratta proprio di storie di giovani uomini e giovani donne senza temere la dimensione sessuale. Anzi.

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