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Friday, February 22, 2008

I Diavoli (The Devils, 1971)di Ken Russell

Il cinema delirante di Ken Russell non l'ho mai amato troppo ma non nego che stavolta mi sono piegato anche io. I Diavoli mette finalmente a frutto tutte quelle idee e quella visione personale di cinema che altrove (Tommy per dire) mi sembrava peregrina.
Il racconto, tratto da una novella di Aldous Huxley a sua volta tratta da fatti reali, della vita sessuale e politica di un prete di provincia durante l'era Richelieu diventa, filtrato attraverso le idee di Ken Russel, un racconto barocco ed esagerato che si nutre di estetica sia dal punto di vista della fotografia che da quello degli scenari (meravigliosi) e che non teme di inserire anacronismi ed elementi "alla moda" prettamente moderni.
E' insomma un modo di raccontare palesemente per metafora che però poi non disdegna di sporcarsi le mani con manciate di sangue e immagini fortissime (il crocefisso che taglia le mani della suora o la gobba scoperta nel sogno).

Certo per me è impossibile non pensare a Narciso Nero, che sebbene non abbia gli eccessi di I Diavoli, tratta comunque del tema della follia data dallo scatenarsi di istinti sessuali in un gruppo di suore, che è comunque inglese e che ha il medesimo gusto per l'uso del bianco come dominante espressiva nei conventi.
Rispetto però alla perfezione formale di Powell, Ken Russell aggiunge in metafore, in simbolismi e in delirio onirico (i sogni sono presenti anche in Narciso Nero e ben più originali delle deviazioni felliniane di Russel ma non servono allo stordimento passionale come in I Diavoli).
Infine secondo me è più espressionista l'uso dei colori di Powell che tutte le caricature di Russel messe insieme.

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