In tanti ci avevano provato in varie maniere, nessuno l'aveva fatto in un film solo. Filmare il tempo che passa, segnato sui volti e sui corpi in crescita e in invecchiamento delle persone. Sorelle Mai è un film girato in 8 anni, un film nel quale le persone invecchiano e i bambini crescono. Marco Bellocchio l'ha girato in 6 estati approfittando dei seminari di regia che tiene a Bobbio, di volta in volta affrontando una dimensione particolare della storia, girando scene fini a se stesse ma anche no. Il film ha dunque una storia generale ma ogni quadro (individuato dalla data dell'anno cui si riferisce) è quasi autoconclusivo.
Sorelle Mai è per l'appunto la storia delle sorelle della famiglia Mai e anche un po' di tutti gli altri membri, una storia di soldi, di provincia e di famiglia, quella di Bellocchio ampiamente rappresentata dai tanti parenti che ci recitano e lo stesso regista l'ha definito "la chiusura del cerchio iniziato con i Pugni in tasca". Cosa che sembra davvero eccessiva.
Sorelle Mai è ovviamente un film sperimentale, perchè nei seminari di regia questo si fa, perchè conta di più insegnare che rispondere ad un disegno generale (il film) e perchè poi tutto si è aggregato in un secondo tempo.
Il risultato però è godibile e conferma il decennio di grazia che sta vivendo quest'autore, un periodo in cui tutto quel che tocca sembra tramutarsi in oro, in cui non sbaglia un film, una mossa e in cui i temi che lo caratterizzano emergono nei film in maniera netta, chiara e potente.
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