.:[Double Click To][Close]:.
Get Paid To Promote, Get Paid To Popup, Get Paid Display Banner




Monday, March 21, 2011

Dylan Dog (id., 2011)di Kevin Munroe

POSTATO SU
Poteva infine mancare Dylan Dog? In questo decennio di comixploitation sarebbe stato quasi ingiusto tralasciare un adattamento dal noto fumetto di Tiziano Sclavi. Talmente si sentiva il bisogno di una versione cinematografica dell'indagatore dell'incubo nonostante quella "non ufficiale" di Michele Soavi (che però aveva l'ufficiale Rupert Everett) del 1994, che la si è fatta anche senza molti degli elementi cardine.

In questo sta la prima contraddizione: fare un Dylan Dog ufficiale (non come Dellamorte Dellamore) ma poi non poter utilizzare molti dei "marchi" caratteristici del film. Non c'è Londra, non c'è il maggiolone bianco (è di proprietà della Disney la quale non lo concede) e non c'è Groucho (la cui immagine è vincolatissima). Cosa rimane? La camicia rossa, le clark, la pistola a tamburo e il font sostanzialmente.
Ma elementi caratteristici a parte il vero disastro di questo Dylan Dog di Kevin Munroe è che è un pessimo horror mascherato da noir. Il motivo per il quale i fan (del fumetto e del cinema tout court) dovrebbero insorgere non sono tanto i mancati riferimenti e le imprecisioni quanto il pessimo girato e lo spirito non italiano, vedasi la sequenza della vestizione girata come Rambo che si mette la fascia.

Il Dylan Dog di Kevin Munroe diventa un film tra l'investigativo classico (voce fuoricampo e intrighi) e l'horror, che incrocia il "mostrismo" moderno in stile Underworld (le razze vampiri, lupi mannari e zombie prese in un intrigo di potere, magheggi e risveglio di demoni).
E se si potrebbe anche passare sopra un protagonista fuori parte (ma come si fa? E' tutto il film!) di certo non si può chiudere un occhio di fronte la lunga sequenza finale della mutazione in demone: un uomo con un costumone di gommapiuma dura da fare invidia ai pochi mezzi del Tetsuo di Tsukamoto e all'ingenuità di Wishmaster di Craven.

No comments:

Post a Comment