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Wednesday, September 22, 2010

L'ultimo dominatore dell'aria (The last airbender, 2010)di M. Night Shyamalan

POSTATO SU
Gestazione lunghissima per quest'ultimo film di M. Night Shyamalan, suo esordio nel 3D (in realtà moltissimo posticcissimo e davvero poco funzionale), nel fantasy (??) e anche nel cinema di grande "commissione".
Shyamalan è regista molto personale, abile e peculiare, uno dei pochi che per davvero o si ama o si odia. Io diciamo che non lo amo, dichiaro da subito la mia posizione e contemporaneamente la mia volontà di non rimanerci vincolato. Mi piacerebbe farmi piacere Shyamalan e continuo a sperare che il regista che mi aveva fatto innamorare di Il sesto senso e Unbreakable ritorni. E invece anche stavolta non è tornato.

Infatti benchè il film venga da un anime cartone americano che scimmiotta quelli giapponesi (dal poco spendibile titolo "Avatar"), la sceneggiatura è come sempre dello stesso Shyamalan, dunque come sempre il film trabocca di dialoghi tra lo straniante, l'impalusibile e l'involontariamente ridicolo.
E purtroppo non va meglio allo svolgimento del racconto, farraginoso e abbastanza noioso (mi sono appisolato in una scena d'azione) nonostante si tratti di un racconto colmo d'azione con schieramenti semplici e ben chiari.
La terra si divide in quattro categorie e conseguenti regni: acqua, terra, fuoco e aria. Ogni popolo ha i suoi "dominatori" cioè persone in grado di padroneggiare il proprio elemento, plasmarlo e quindi utilizzarlo in battaglia. Il popolo del fuoco vuole prendere il dominio di tutto e fa la guerra a chiunque sterminando in primis i dominatori. All'improvviso però emerge l'Avatar, ovvero il prescelto, l'unico a dominare tutti e 4 gli elementi, rimasto congelato per cento anni tra i ghiacci. Il problema è che è un bambino.

Poteva venire una cosa carina e intrigante ma soprattutto seriale (il film finisce promettendo dei seguiti che difficilmente arriveranno), invece.... Invece come al solito a reggere la baracca è l'idea di cinema e soprattutto di regia di Shyamalan, sempre piena di inventiva, di soluzioni, trovate e azzardi arditi e riusciti. Un giorno questo regista si deciderà a farsi scrivere i film dagli altri e allora anche io potrò finalmente iscrivermi anche io, e con gioia, al club dei suoi ammiratori.

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