In un anno è cambiato tutto. Se non tutto, si può dire molto. La rete italiana e soprattutto la parte attiva della condivisione video ha cominciato ad essere formata finalmente da persone vere. Non dai geek, non dai tecnofili né dai 30-40enni, ma da ragazzi tra i 15 e i 25 anni che utilizzano il video come mezzo espressivo.
Con un ritardo infinito rispetto al luogo più evoluto del video in rete, gli Stati Uniti, negli ultimi 12 mesi la parte italiana di YouTube ha cominciato a popolarsi di video confessioni, video messaggi, video produzioni e quant'altro, l'embrione di una produzione più seria. YouTube italiano ha cominciato a diventare un luogo in cui si producono cose, in cui si discute di quelle cose, in cui ci si insulta (molto) e in cui si sperimenta quello che si può fare. Diventa insomma a modo suo l'equivalente più popolare, guitto e spesso volgare, della prima ondata di blog. Qualcosa che aumenta la partecipazione degli utenti al mondo del video, che aumenta la consapevolezza di chi guarda di ciò che si fa in rete e che in ultima analisi ci rende tutti più partecipi di questo mezzo, potenzialmente portando ad un tipo di produzione più narrativa.
Con un ritardo infinito rispetto al luogo più evoluto del video in rete, gli Stati Uniti, negli ultimi 12 mesi la parte italiana di YouTube ha cominciato a popolarsi di video confessioni, video messaggi, video produzioni e quant'altro, l'embrione di una produzione più seria. YouTube italiano ha cominciato a diventare un luogo in cui si producono cose, in cui si discute di quelle cose, in cui ci si insulta (molto) e in cui si sperimenta quello che si può fare. Diventa insomma a modo suo l'equivalente più popolare, guitto e spesso volgare, della prima ondata di blog. Qualcosa che aumenta la partecipazione degli utenti al mondo del video, che aumenta la consapevolezza di chi guarda di ciò che si fa in rete e che in ultima analisi ci rende tutti più partecipi di questo mezzo, potenzialmente portando ad un tipo di produzione più narrativa.
No comments:
Post a Comment