L'annuncio della Google TV arriva come momentaneo apice di una tendenza da tempo prevista, anticipata e quindi concausata dai produttori di contenuti. Il fatto che parte dell'industria televisiva e cinematografica e parte dell'industria che si impegna a produrre per la rete vadano nella stessa direzione, mescolando fondi, produzioni e professionalità, disegna un percorso di ibridazione che, con l'arrivo dei televisori connessi e "attivi" sulla rete come quelli che promette il progetto Google/Sony/Logitech, si compie pienamente.
La Google TV non è il primo esempio di progetto su questa scia (tanto hanno fatto altre società senza raggiungere davvero il consenso del pubblico) ma probabilmente si tratta del più importante per eco, risonanza ed apertura alle idee degli sviluppatori (che sono sempre le più devastanti in termini di impatto). Gli altri che avevano tentato di portare internet nel televisore hanno parzialmente fallito proprio là dove Google (o in caso di suo fallimento il prossimo grande player che si misurerà in questo campo) può avere il suo punto di forza: nei contenuti.
La Google TV non è il primo esempio di progetto su questa scia (tanto hanno fatto altre società senza raggiungere davvero il consenso del pubblico) ma probabilmente si tratta del più importante per eco, risonanza ed apertura alle idee degli sviluppatori (che sono sempre le più devastanti in termini di impatto). Gli altri che avevano tentato di portare internet nel televisore hanno parzialmente fallito proprio là dove Google (o in caso di suo fallimento il prossimo grande player che si misurerà in questo campo) può avere il suo punto di forza: nei contenuti.
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