Non è chiaro a chi sia indirizzato questo film belga/olandese del 2007 che arriva nei nostri cinema solo oggi. Non si capisce se sia un film che cerca di catturare il popolo dei gamers (ma la seconda parte moralista e passatista lo condannerebbe), se cerchi di parlare a chi già ritiene i videogiochi un male (in quel caso fa specie la competenza e la dovizia di particolari della prima parte) oppure se sia semplicemente un film interessato al bullismo e quindi alla dinamica di sopraffazione del forte sul debole che in questo caso è tale anche perchè rifugiato nel mondo videoludico.
Di sicuro l'ultima chiave di lettura è quella che l'ha spinto fino qui in Italia dove quasi mai arrivano film da quelle regioni e dove tantomeno sembra esserci spazio per un cinema che pari con cognizione di causa del mondo geek videoludico.
Così Ben X nonostante cominci ritraendo la vita tra reale e "aumentato" di un videogiocatore incallito e autistico (si marcia a grandi passi verso lo stereotipo) emarginato nella vita vera ma guerriero dal prestigioso livello 80 nel simil-World Of Warcraft che è il MMORPG di cui si parla nel film.
I videogiochi inizialmente sembrano uno strumento di conquista dell'indipendenza, di realizzazione del sè e anche di acquisizione di nozioni ed esperienza per la vita vera ma gradualmente nel corso del film diventano una gabbia come li intendo i più retrogradi membri della società. Ancora peggio il film da che sembra avere uno svolgimento agile e interessante sempre di più al procedere degli eventi, delle vessazioni e della manifesta infelicità del protagonista chiuso nel suo mondo diventa una paternale poco sostenibile che sfocia in un finale agghiacciante per implausibilità, idiozia, cattivo cinema e lontananza dalla realtà della vita quotidiana.
E' quasi consolatorio vedere che non siamo i soli ad avere un approccio totalmente inadeguato a questo tipo di tematiche.
Di sicuro l'ultima chiave di lettura è quella che l'ha spinto fino qui in Italia dove quasi mai arrivano film da quelle regioni e dove tantomeno sembra esserci spazio per un cinema che pari con cognizione di causa del mondo geek videoludico.
Così Ben X nonostante cominci ritraendo la vita tra reale e "aumentato" di un videogiocatore incallito e autistico (si marcia a grandi passi verso lo stereotipo) emarginato nella vita vera ma guerriero dal prestigioso livello 80 nel simil-World Of Warcraft che è il MMORPG di cui si parla nel film.
I videogiochi inizialmente sembrano uno strumento di conquista dell'indipendenza, di realizzazione del sè e anche di acquisizione di nozioni ed esperienza per la vita vera ma gradualmente nel corso del film diventano una gabbia come li intendo i più retrogradi membri della società. Ancora peggio il film da che sembra avere uno svolgimento agile e interessante sempre di più al procedere degli eventi, delle vessazioni e della manifesta infelicità del protagonista chiuso nel suo mondo diventa una paternale poco sostenibile che sfocia in un finale agghiacciante per implausibilità, idiozia, cattivo cinema e lontananza dalla realtà della vita quotidiana.
E' quasi consolatorio vedere che non siamo i soli ad avere un approccio totalmente inadeguato a questo tipo di tematiche.
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