.:[Double Click To][Close]:.
Get Paid To Promote, Get Paid To Popup, Get Paid Display Banner




Sunday, March 1, 2009

Estasi (Ekstase, 1933)di Gustav Machaty

Leggo che fu il film scandalo dei suoi anni. E un po' lo capisco. Metafore sessuali a sfare e soprattutto la volontà di mostrare l'estasi del desiderio sessuale nel suo generarsi e appagarsi. E tutto riuscendo nell'intento.

Com'è prevedibile si parla molto poco in Estasi e c'è molto poco di convenzionale nella messa in scena (almeno per l'epoca pre-wellesiana), tuttavia proprio per questo il film prende altre vie e racconta unicamente per immagini (la trama davvero è ai minimi storici) le sensazioni femminili.
Non c'è nudo che non sia funzionale ad una reazione nello spettatore, non c'è accostamento con treni che penetrano nelle gallerie che sia pretestuoso né scenario naturalistico che sia puramente estetico. Tutto converge in un'unica direzione: l'esaltazione della pulsione sessuale e la sua descrizione sullo schermo.

Sembra quasi il cinema surreale degli anni '70 ai suoi esordi per come procede per sensazioni cercando di liberarsi più che può della trama, ridotta al solo scheletro dell'intreccio. Un fenomenale esempio di cinema per immagini che sembra davvero ancora appartenere all'epoca del muto nonostante un certo uso (ma ovviamente immaturo) della colonna sonora.
Impotenza e potenza sessuale si alternano senza che vi sia accostata una valutazione, solo per fare da specchio alle sensazioni della ragazza.

No comments:

Post a Comment