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Monday, December 15, 2008

Il Bambino Con Il Pigiama A Righe (The Boy In The Striped Pajamas, 2008)di Mark Herman

POSTATO SU
Parlo di questo film solo come pretesto per pronunciarmi contro il cinema sull'olocausto. C'è infatti un problema con i film sull'olocausto: hanno esaurito i significati.
E' un problema comune a molti film e molti generi (è anche il motivo per il quale non si riesce facilmente a fare un buon western nei tempi moderni se non cambiando ambientazione e tempo) e ha a che fare con il fatto che la moltitudine di prodotti già mandati nei cinema sul medesimo argomento hanno raccontato tutto il raccontabile, dunque se a questo punto si vuole fare un altro ennesimo film sul tema occorre avere idee nuove per fare cose nuove e dare nuove idee.

Il Bambino Con Il Pigiama a righe non fa nulla di tutto questo ed è il tipico esempio di quel cinema sull'olocausto che si potrebbe definire solo come "inutile". Ogni ennesimo film sul tema non fa che spiegare tutto da capo come se non conoscessimo la storia e come se non fossimo in grado ormai di riconoscere tutte le dinamiche di quei racconti.
La sola comparsa in scena di un uomo dai lineamenti smunti che indossa la classica divisa da campo di concentramento è un simbolo ormai fortissimo di dramma e tragedia, reso tale dalle migliaia di film visti, utilizzarlo di nuovo per parlare di quanto si vivesse male nei campi di concentramento è semplicemente privo di valore aggiunto.

Ciò che Polanski ha fatto con Il Pianista o anche più recentemente ciò che ha fatto Vicente Amorim con Good è stato qualcosa di diverso, cioè partire da tutto ciò che già sappiamo sul nazismo e sull'olocausto e prendere in considerazione come tante sensazioni e tanti sentimenti non vadano costruiti nel racconto ma siano già dentro di noi associati ad una divisa o una bandiera e usarli per altri fini. Fini che in Good erano un'attenta disamina sui meccanismi di acquiescenza e sulle conseguenze del'ignavia e in Il Pianista erano il viaggio paradossale di un uomo ai margini del suo tempo (tema tipicamente polanskiano).

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