ALTRO CINEMA
FESTIVAL DEL FILM 2008
FESTIVAL DEL FILM 2008
"Questa malattia è la cosa più interessante che mi sia capitata nella mia vita", la frase finale di Kill Gil vol. 2 e mezzo campeggia anche sulle locandine come tagline e mi aveva impressionato da subito per bellezza e commozione, prima ancora che Gil Rossellini morisse. Una dichiarazione programmatica di curiosità e un approccio alle cose della vita che è contagiosissimo.
Così com'è contagioso l'ottimismo e la forza del suo documentario che sebbene non brilli per fattura ha un'incredibile forza nei suoi contenuti, nonchè il merito di trovare una chiave sottile per raccontare quello che in sostanza è un continuo spostamento fuori e dentro gli ospedali.
In tre anni e mezzo 42 interventi per limitare, arginare e tentare di alleviare il dolore dato dallo staffilococco che si è introdotto nell'organismo del figlio adottato di Roberto Rossellini tutti raccontati e impressi su videocamera digitale.
"I germi sono i miei nemici. Molti nemici, molto onore diceva qualcuno. Io direi più molti nemici molto dolore" è solo una delle mille battute e degli scherzi che Rossellini fa davanti alla videocamera mentre riprende se stesso e la sua odissea verso la morte.
Non è tanto la forma stavolta ma il contenuto e l'origine dell'opera ad essere veramente affascinanti. Urge recuperare i volumi 1 e 2.
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