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Wednesday, October 29, 2008

JCVD (id., 2008)di Mabrouk El Mechri

ALTRO CINEMA
FESTIVAL DEL FILM 2008

Eccolo il vero evento del Festival Del Film 2008! La proiezione di JCVD, attesissimo film di finzione con protagonista Jean Claude Van Damme che interpreta se stesso in una storia di rapina e assedio che si configura come un bilancio sulla sua vita professionale e personale.

Più in là delle metafore di Rocky Balboa e The Wrestler, il film su Van Damme è ironico e molto molto divertente, assolutamente indulgente con il suo protagonista (che ne esce come un grande attore e un grande uomo) e autocelebrativo in una maniera gustosamente indiretta. Eppure nonostante il divertimento non latiti si respira proprio l'aria del capolavoro mancato.

Peccato perchè il regista sembrava in grado di regalare di più, specialmente a giudicare dalla splendida sequenza d'apertura: un piano sequenza della realizzazione di una scena di quelle tipiche da film vandammiano, una cosa che sembra Ben Stiller che imita Effetto Notte.
Poi però l'ossessione per il racconto atemporale, una fotografia eccessivamente e troppo sovraesposta e la volontà di non esagerare (invece io quello volevo!) un po' ammorbano il flm.

Non solo c'è una specie di videoconfessione che preme l'acceleratore sul patetico (e che è la vera componente vandammiana, cioè il trash!) ma soprattutto c'è un finale che scontenta proprio, perchè dell'avventura impossibile di un Van Damme reale preso in fatti di finzione (si raccontano cose mai accadute) tutti quanti volevano vedere un finale di finzione.

Rimangono però 93 minuti di celebrazione indiretta in cui Van Damme è grottescamente riconosciuto e ammirato da tutti per cose stupidissime (bellissima la scena in cui gli chiedono di levare la sigaretta dalla bocca di un altra con un calcio), nei quali si fanno screzi a Steve Seagal e John Woo e nei quali c'è spazio per una facile commozione che potrebbe anche suscitare involontariamente il riso.
E' Van Damme.

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