Che X-Files poi ce piaceva...
E se siamo daccordo che ha molto poco senso portare al cinema questo secondo film (che davvero è una puntata allungata) c'è anche da dire che poi una volta dentro ci piace ritrovare quelle atmosfere.
Se la continuità (che era stato un tratto distintivo del primo lungometraggio, arrivato nei cinema nel 1998 in pieno svolgimento della serie TV) non è di interesse ciò che rimane è il mondo di Chris Carter, quell’insieme di sensazioni, modo di mettere in scena, di vivere e di mostrare la realtà che è assolutamente peculiare.
Si potrebbe non aver mai visto la serie e lo stesso godersi il film. Certo se come me l'avete abbandonata più o meno all'altezza del primo film vedere che Mulder e Scully vanno a letto insieme tranquillamente potrebbe procurarvi un mezzo infarto...
X-Files - Voglio Crederci non è nemmeno diretto con piglio autenticamente cinematografico (ma non è necessariamente un difetto) e ci regala con sapienza e professionalità di nuovo quel modo di concepire una realtà densa di punti oscuri che nonostante vengano indagati non sono mai conoscibili fino in fondo, lasciando continuamente delle zone d’ombra. E ogni zona d’ombra in X-Files è affascinante.
Sappiamo bene come la fantascienza non si identifichi con le astronavi ma più con un modo di concepire la realtà e di intendere il rapporto tra l’uomo, il suo destino e il suo ambiente. Allo stesso modo il mix di fantascienza e orrore tipico della serie (che nel film è più fantascienza e thriller) non è solo cappotti, umido, inverno e alieni, ma qualcosa di più.
E’ l’esasperazione continua della diatriba tra fede e ragione, tra la medicina di Scully (imperterrita nel suo non voler credere) e il “I Want To Believe” di Mulder (imperterrito nel cercare sempre nuove motivazioni per credere). Una simile diatriba tra chi crede e chi no, che estremizza sullo schermo la diatriba interna ad ognuno tra ingenuità e desiderio di paranormale, è X-Files e tramuta qualsiasi situazione in una puntata o un film “X-Files”.
In X-Files - Voglio Crederci il paranormale non è nemmeno al centro dell’intreccio, il caso affrontato dai due detective è incentrato su alcuni rapimenti molto terreni. Ma lo stesso il mondo in cui si muovono i due agenti (ma più che altro quello in cui si muove Mulder, colui che vuole credere) è contaminato dal paranormale e quindi lascia buchi irrisolti anche quando il caso è risolto, creando (di nuovo) l’ansia per l’episodio successivo.
E se siamo daccordo che ha molto poco senso portare al cinema questo secondo film (che davvero è una puntata allungata) c'è anche da dire che poi una volta dentro ci piace ritrovare quelle atmosfere.
Se la continuità (che era stato un tratto distintivo del primo lungometraggio, arrivato nei cinema nel 1998 in pieno svolgimento della serie TV) non è di interesse ciò che rimane è il mondo di Chris Carter, quell’insieme di sensazioni, modo di mettere in scena, di vivere e di mostrare la realtà che è assolutamente peculiare.
Si potrebbe non aver mai visto la serie e lo stesso godersi il film. Certo se come me l'avete abbandonata più o meno all'altezza del primo film vedere che Mulder e Scully vanno a letto insieme tranquillamente potrebbe procurarvi un mezzo infarto...
X-Files - Voglio Crederci non è nemmeno diretto con piglio autenticamente cinematografico (ma non è necessariamente un difetto) e ci regala con sapienza e professionalità di nuovo quel modo di concepire una realtà densa di punti oscuri che nonostante vengano indagati non sono mai conoscibili fino in fondo, lasciando continuamente delle zone d’ombra. E ogni zona d’ombra in X-Files è affascinante.
Sappiamo bene come la fantascienza non si identifichi con le astronavi ma più con un modo di concepire la realtà e di intendere il rapporto tra l’uomo, il suo destino e il suo ambiente. Allo stesso modo il mix di fantascienza e orrore tipico della serie (che nel film è più fantascienza e thriller) non è solo cappotti, umido, inverno e alieni, ma qualcosa di più.
E’ l’esasperazione continua della diatriba tra fede e ragione, tra la medicina di Scully (imperterrita nel suo non voler credere) e il “I Want To Believe” di Mulder (imperterrito nel cercare sempre nuove motivazioni per credere). Una simile diatriba tra chi crede e chi no, che estremizza sullo schermo la diatriba interna ad ognuno tra ingenuità e desiderio di paranormale, è X-Files e tramuta qualsiasi situazione in una puntata o un film “X-Files”.
In X-Files - Voglio Crederci il paranormale non è nemmeno al centro dell’intreccio, il caso affrontato dai due detective è incentrato su alcuni rapimenti molto terreni. Ma lo stesso il mondo in cui si muovono i due agenti (ma più che altro quello in cui si muove Mulder, colui che vuole credere) è contaminato dal paranormale e quindi lascia buchi irrisolti anche quando il caso è risolto, creando (di nuovo) l’ansia per l’episodio successivo.
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