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Tuesday, July 22, 2008

Il Cavaliere Oscuro (The Dark Knight, 2008)di Christopher Nolan

POSTATO SU
La verità, diciamocelo, è che questo film doveva venire uno schifo. Troppo il successo del precedente, troppo alto il budget per non portare con sè forti vincoli, troppe le teste che vogliono entrare nel business e partecipare al sicuro successo, troppi gli attori di primo piano coinvolti e troppo forte il bisogno di fare un film che piaccia a tutti.
Come già è capitato per buoni film quali I Pirati Dei Caraibi o Matrix, la voglia di sfruttare eccessivamente il successo si doveva risolvere in un film pessimo, fuori controllo, lungo e incomprensibile.

Invece Il Cavaliere Oscuro è grandissimo film, non un capolavoro da cineteca come poteva sembrare ad un certo punto della lunga attesa (è che 'sti trailer so' meglio dei film...), ma un'opera di certo migliore dell'episodio precedente.
Jonathan e Christopher Nolan realizzano lo script hollywoodiano perfetto, intriso di una chiara visione sia di mondo che di cinema. In due ore e mezzo non c'è un momento di stanca, i tanti attori di primo piano hanno tutti una parte consistente, c'è un cattivo formidabile e non si sente la mancanza di sangue, sconcezze e nudità (incredibile dato che c'è il Joker di mezzo).

Il film procede come ci si può attendere per opposizioni dialettiche e per figure paterne mancate (davvero volevate anche un apparato metaforico originale??). La doppiezza e il contrasto tra due facce della stessa medaglia è la cifra di tutto il film, dal più ovvio dualismo Wayne/Batman a quello più esplicito Batman/Harvey Dent per il ruolo di paladino, da quello più universale Batman/Joker (lato positivo e negativo del supereroismo) a quello finale tutto interno ad Harvey Dent/Due Facce. Dualismi che, com'è tipico della cultura occidentale, non possono giungere ad una sintesi mai ma convivono dando equilibrio e ordine al mondo (quando c'è uno ci deve sempre essere l'altro).

Lo spunto (alla lontana) è l'opera di Frank Miller Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro, ovvero interrogarsi su quale sia il ruolo del supereroe in una società moderna e cosa accada dal momento in cui esso comincia ad esistere.
Più volte il Joker sottolinea che è Batman con il suo solo esserci ad aver dato il via alla sua opera, a giustificare la sue stessa esistenza, fino al mitico: "You changed things" pronunciato nell'unica sequenza virtuosa e autoriale del film: un dialogo tra Batman e Joker in cui il primo è in piedi e il secondo è appeso per i piedi (altra dimostrazione dell'opposizione logica di cui si diceva) ma con una lenta rotazione della macchina da presa Nolan lo inquadra come fosse anch'egli in piedi. Fantastico.

L'unico dispiacere semmai è che Nolan oltre a porre l'eterna domanda "Che ruolo per un supereroe?" dà anche una risposta nel finale del film. Una risposta sufficientemente intelligente e aperta, ma pur sempre una risposta.

Ad ogni modo lo stile invisibile del regista raggiunge nuove vette. Il Cavaliere Oscuro è girato con una leggerezza di tocco straordinaria per l'epoca moderna, considerando anche le molte, moltissime scelte estetiche che Nolan fa in ogni sequenza.
Non c'è mai nulla di banale ma nemmeno nulla di onanistico o virtuoso, solo carrelli lenti orizzontali e un montaggio da accademia (che cede il passo solo nelle scene di colluttazione).
La metafora perfetta è la scena d'apertura da quel carrello iniziale fatto con l'elicottero verso la facciata del palazzo a tutto il montaggio della rapina. Essenziale. Perfetto. Cinematografico.

Ah! Quasi dimenticavo. Ledger come si era capito è un Joker formidabile. Formidabile. Nel complesso superiore a quello più tradizionalmente pop di Nicholson/Burton.
Ma non facciamo i ridicoli. Molto del merito va all'idea di trasformare il personaggio in un barbone, in un vero freak orrido (che è un po' la linea Nolan se si considera come ha reso poi Due Facce). Inoltre il doppiaggio italiano di Adriano Giannini scimmiotta tantissimo il padre (in certi punti sembra avere i toni di Giannini/Pacino) e ricalca il doppiaggio che fu fatto del Joker di Nicholson. Dunque nel complesso, a meno che non l'abbiate visto in originale (cosa che se fossi stato più serio avrei fatto), la prestazione è ingiudicabile se non con un sommario: bravo!

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