Tutta la questione intorno a Redacted è che il film racconta una storia (solo liberamente ispirata ad un fatto di cronaca riguardante l'occupazione militare statunitense in Iraq) fingendo dichiaratamente di assemblare materiale girato in loco e non professionalmente.
Le scene sono mostrate alle volte dalla telecamera amatoriale di un militare, alle volte sono le conversazioni in videoconferenza fatte attraverso la rete tra militari e parenti, alle volte sono i videomessaggi alqaediani, alle volte sono documentari di troupe indipendenti, alle volte sono reportage dei telegiornali locali e alle volte sono i video di sorveglianza della base militare.
In sostanza ciò che sembra è che De Palma voglia raccontare la guerra in Iraq attraverso i mezzi con i quali l'abbiamo conosciuta noi che non ci siamo stati.
Ecco questa cosa, che era la più clamorosa e palesemente la più importante del film per come dia solo con la sua esistenza una chiave di lettura particolare e come voglia riflettere sul senso stesso delle immagini digitali e la loro pervasiva ubiquità, è una cosa ridicola.
Non posso non trovarmi daccordo con quanti in rete hanno espresso la loro perplessità sull'uso che De Palma fa in questo suo film dei punti di vista amatoriali e del video digitale. Le videocamere, i video di sorveglianza ecc. ecc. sono infatti usati per adottare punti di vista e fare cinema come si farebbe altrimenti, ovvero De Palma punta la videocamera amatoriale che dovrebbe essere tenuta in mano da uno dei soldati come punterebbe la sua macchina da presa, solo muovendola un po' di più.
Dunque che riflessione è sui nuovi mezzi se la messa in scena è la stessa che con i vecchi? Ancora mi trovo a dover ritirare fuori l'esempio di Cloverfield che, ben lungi dall'essere un caposaldo del cinema di riflessione, riesce a mostrare la diversità del video amatoriale e fare un uso di questo espediente molto più intelligente.
Quello che Cloverfield mette in scena è il punto di vista sbagliato, immagini spesso incomplete che non inquadrano chi dovrebbero al momento giusto che sottraggono alla nostra vista elementi importanti e che si comportano davvero come i video che siamo abituati a vedere e che non saturano mai la nostra voglia di completezza.
Ma in Redacted tutto questo non c'è, è un film come tutti gli altri. E poi la storia raccontata non è che brilli particolarmente. In fondo è Vittime Di Guerra.
Certo tutto questo non giustifica il non averlo mandato al cinema ma direttamente a pagamento su SKY.
Le scene sono mostrate alle volte dalla telecamera amatoriale di un militare, alle volte sono le conversazioni in videoconferenza fatte attraverso la rete tra militari e parenti, alle volte sono i videomessaggi alqaediani, alle volte sono documentari di troupe indipendenti, alle volte sono reportage dei telegiornali locali e alle volte sono i video di sorveglianza della base militare.
In sostanza ciò che sembra è che De Palma voglia raccontare la guerra in Iraq attraverso i mezzi con i quali l'abbiamo conosciuta noi che non ci siamo stati.
Ecco questa cosa, che era la più clamorosa e palesemente la più importante del film per come dia solo con la sua esistenza una chiave di lettura particolare e come voglia riflettere sul senso stesso delle immagini digitali e la loro pervasiva ubiquità, è una cosa ridicola.
Non posso non trovarmi daccordo con quanti in rete hanno espresso la loro perplessità sull'uso che De Palma fa in questo suo film dei punti di vista amatoriali e del video digitale. Le videocamere, i video di sorveglianza ecc. ecc. sono infatti usati per adottare punti di vista e fare cinema come si farebbe altrimenti, ovvero De Palma punta la videocamera amatoriale che dovrebbe essere tenuta in mano da uno dei soldati come punterebbe la sua macchina da presa, solo muovendola un po' di più.
Dunque che riflessione è sui nuovi mezzi se la messa in scena è la stessa che con i vecchi? Ancora mi trovo a dover ritirare fuori l'esempio di Cloverfield che, ben lungi dall'essere un caposaldo del cinema di riflessione, riesce a mostrare la diversità del video amatoriale e fare un uso di questo espediente molto più intelligente.
Quello che Cloverfield mette in scena è il punto di vista sbagliato, immagini spesso incomplete che non inquadrano chi dovrebbero al momento giusto che sottraggono alla nostra vista elementi importanti e che si comportano davvero come i video che siamo abituati a vedere e che non saturano mai la nostra voglia di completezza.
Ma in Redacted tutto questo non c'è, è un film come tutti gli altri. E poi la storia raccontata non è che brilli particolarmente. In fondo è Vittime Di Guerra.
Certo tutto questo non giustifica il non averlo mandato al cinema ma direttamente a pagamento su SKY.
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