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Tuesday, March 4, 2008

Grande, Grosso e Verdone (2007)di Carlo Verdone

POSTATO SU
Del resto un film su commissione e senza ispirazione, rimane un film senza ispirazione, anche quando la commissione non viene direttamente dai produttori quanto dai fan. Non è che li si debba sempre ascoltare...
Grande Grosso e Verdone è con tutta probabilità il peggiore dei film ad episodi di Verdone, anche peggiore di Viaggi di Nozze. Nonostante infatti ogni tanto trovi qualche battuta divertente (ma è comunque una cosa sporadica), la realizzazione è tra le peggiori mai viste.
La recitazione di tutti i comprimari è veramente stentata, il montaggio e la fotografia pure (ci sono alcuni campi e controcampi fatti di un male raro), i dialoghi quando non si tratta di gag sono quanto di meno cinematografico sia possibile, nettamente fuori dagli standard di Verdone. Non c'è la minima fiducia nello spettatore, ogni cosa che avviene è sottolineata 2 o 3 volte dalle battute dei protagonisti ("Che cosa vuoi? Del resto lo sai che io come mia madre sono sarda!" dice la moglie di uno dei personaggi per rimarcare che dialetto parli oppure ogni due minuti dialogando i personaggi fanno il riassunto della trama e poi c'è quella terrificante storia d'amore giovanile...).

Insomma talmente brutto e mal realizzato che mi fa proprio pensare (ma sono io a pensarlo non ne ho le prove) che sia colpa del nuovo produttore, che sia in sostanza il passaggio alla Filmauro (storico e fiero produttore di cinepanettoni desichiani) ad aver causato il cambio d'entourage che suppongo sia alla base del tracollo qualitativo. Perchè Verdone bene o male è Verdone, non azzecca moltissime battute ma recita al suo solito e scrive quelle trame malincomiche come sempre, anzi forse premendo l'acceleratore un po' più del solito sul grottescamente drammatico.

Anche il divertimento latita un po', se si esclude qualche lampo ogni tanto e qualche tormentone azzeccato nell'episodio dei coatti per il resto non c'è molto e le classiche figure verdoniane aggiornate e invecchiate (parlo del timido Leo e del logorroico) non reggono decisamente.

Discorso totalmente a parte per la presenza del gigantesco Massimo Marino, finalmente inserito in un film di Verdone (come lui stesso ventilava da anni) nettamente la cosa migliore del film, compare per un totale di una decina di minuti nel ruolo di un impresario di pompe funebri e crea il delirio pur non sapendo recitare. Fenomeno!
In questa sede vi propongo un imperdibile filmato che lo vede riunito a Richard Benson per un crossover senza precedenti dove a filmare è il sottoscritto (15 minuti di gloria per me).

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