Mi piace molto Cronenberg, mi piace il suo atteggiamento e il modo in cui reagisce al regime hollywoodiano in cui opera, regime che si intuisce un po' gli vada stretto.
Se a History Of Violence era un dichiarato lavoro su commissione che ha dovuto svolgere per forza e che ha girato non senza ritagliarsi dei momenti per sè e con l'abilità che lo contraddistingue nel saper portare, alla fine, tutta l'acqua al proprio mulino, ora La Promessa Dell'Assassino riprende quel filone pur non essendo su commissione.
Sembra che abbia voluto rigirare i temi di A History Of Violence ma come dice lui. Il risultato, neanche a dirlo è migliore.
Sempre contornato dai suoi fedeli collaboratori e confermando Viggo Mortensen come protagonista Cronenberg sceglie di essere più radicale e più autoriale con La Promessa Dell'Assassino e gira un film dove la trama è molto minore e ha molta meno importanza che in A History Of Violence, dove l'intreccio e minimo e tutto è concentrato negli eventi, in come essi si differenziano dai soliti film del genere.
In primo piano ci sono i corpi e la carne (e come poteva essere altro) e di sfondo la violenza che ancora una volta non è tanto fisica quanto morale. La cosa più violenta sono infatti le parti del diario della ragazza che muore ad inizio film lette dalla sua voce fuoricampo che contrappuntano tutto il film, e tutto ruota intorno ai corpi. Corpi che mandano messaggi, corpi che raccontano la storia individuale, corpi marchiati ecc. ecc.
E' una vera chicca La Promessa Dell'Assassino perchè riesce a portare attraverso piccole variazioni e raffinatezze varie (il rapporto tra Vincent Cassel e Mortensen in primis) nuova linfa all'ormai abusato genere noir, dipingendo un mondo nuovo in cui è difficile amare e facile morire (e facilissimo ferirsi!).
La celebrata scena della sauna è giustamente da celebrare e mi aggrego, ma non tanto per la scena in sè o per la trovata (comunque valide), quanto perchè è forse uno dei momenti più puramente cronenberghiani di tutta la sua carriera.
Se a History Of Violence era un dichiarato lavoro su commissione che ha dovuto svolgere per forza e che ha girato non senza ritagliarsi dei momenti per sè e con l'abilità che lo contraddistingue nel saper portare, alla fine, tutta l'acqua al proprio mulino, ora La Promessa Dell'Assassino riprende quel filone pur non essendo su commissione.
Sembra che abbia voluto rigirare i temi di A History Of Violence ma come dice lui. Il risultato, neanche a dirlo è migliore.
Sempre contornato dai suoi fedeli collaboratori e confermando Viggo Mortensen come protagonista Cronenberg sceglie di essere più radicale e più autoriale con La Promessa Dell'Assassino e gira un film dove la trama è molto minore e ha molta meno importanza che in A History Of Violence, dove l'intreccio e minimo e tutto è concentrato negli eventi, in come essi si differenziano dai soliti film del genere.
In primo piano ci sono i corpi e la carne (e come poteva essere altro) e di sfondo la violenza che ancora una volta non è tanto fisica quanto morale. La cosa più violenta sono infatti le parti del diario della ragazza che muore ad inizio film lette dalla sua voce fuoricampo che contrappuntano tutto il film, e tutto ruota intorno ai corpi. Corpi che mandano messaggi, corpi che raccontano la storia individuale, corpi marchiati ecc. ecc.
E' una vera chicca La Promessa Dell'Assassino perchè riesce a portare attraverso piccole variazioni e raffinatezze varie (il rapporto tra Vincent Cassel e Mortensen in primis) nuova linfa all'ormai abusato genere noir, dipingendo un mondo nuovo in cui è difficile amare e facile morire (e facilissimo ferirsi!).
La celebrata scena della sauna è giustamente da celebrare e mi aggrego, ma non tanto per la scena in sè o per la trovata (comunque valide), quanto perchè è forse uno dei momenti più puramente cronenberghiani di tutta la sua carriera.
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