Se nel titolo l'ho sparata grossa correggetemi, ma a me sembra che nessun videogioco abbia mai applicato in questo modo i dettami del postmoderno (la rielaborazione di elementi caratteristici di una forma d'arte o di comunicazione ormai diventati pop, cioè padroneggiati da tutti in virtù di una loro sovraesposizione, con la finalità di costruire senso nuovo).
E Super Mario Galaxy lo fa sia con riferimento al mondo dei giochi che a quello del cinema (cioè del racconto).
In quasi ogni livello il gioco (identificato con una galassia) fa riferimento a grandi videogiochi del passato, oltre ovviamente ad una mole spropositata di riferimenti ai passati episodi della saga di Mario.
Ma nel racconto c'è anche la letteratura (a cominciare dai pianeti di Il Piccolo Principe e il racconto illustrato allo stesso modo come già notava Federico Fasce) tutto il cinema di Miyazaki, nelle interazioni tra personaggi e nella ricerca di un sentimentalismo fortissimo che sia dato però non dai drammi ma dai sentimenti positivi.
E Super Mario Galaxy lo fa sia con riferimento al mondo dei giochi che a quello del cinema (cioè del racconto).
In quasi ogni livello il gioco (identificato con una galassia) fa riferimento a grandi videogiochi del passato, oltre ovviamente ad una mole spropositata di riferimenti ai passati episodi della saga di Mario.
Ma nel racconto c'è anche la letteratura (a cominciare dai pianeti di Il Piccolo Principe e il racconto illustrato allo stesso modo come già notava Federico Fasce) tutto il cinema di Miyazaki, nelle interazioni tra personaggi e nella ricerca di un sentimentalismo fortissimo che sia dato però non dai drammi ma dai sentimenti positivi.
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