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Thursday, February 21, 2008

A me Nanni Moretti piaceva. Davvero.

Tutta la diatriba sul tapiro a Moretti, le scene di sesso e la sovraesposizione mediatica di un regista che fino a prima di Il Caimano non si era praticamente mai concesso alla televisione, il commento sagace (che suona anche come un regolamento di conti personale) di Aldo Grasso e infine la lunga intervista su RepubblicaTV, messa in piedi proprio per rispondere alle comiche accuse di product placement, mi fanno inevitabilmente concordare con Grasso, Moretti si è rammolito.
O meglio, si è addolcito? Si è mitigato? E' invecchiato?
Probabilmente una volta è vero che a simili accuse avrebbe risposto diversamente, con più rabbia, anzi probabilmente non avrebbe risposto per niente e anche che non sarebbe andato in posti come Parla Con Me a rispondere a domande cretine. Addirittura nell'intervista a RepubblicaTV ha anche esplicitamente ritrattato una sua affermazione nota "Io il mio pubblico non lo conosco e non lo voglio conoscere", dichiarando di non essere tanto sicuro di fare film senza pensare al proprio pubblico.

E' chiaro e non è in discussione che simili posizioni più moderate ma comunque convinte siano più ragionevoli, meglio difendibili e più condivisibili. Tuttavia non c'è più bisogno di una figura estrema? Non per aderire con lui al 100% ma perchè sia interprete anche solo di un lato delle proprie aspirazioni o perchè sia un simbolo.
Io personalmente credo che al pubblico si debba pensare mentre si fa un film, qualunque esso sia (il pubblico), eppure amavo l'arroganza intellettuale di Moretti quando diceva di non volerlo conoscere che proprio non gli interessava, era uno slogan intellettuale, ed era bellissimo! E se vogliamo dirla tutta non mi interessava nemmeno che lo pensasse davvero ma mi piaceva che facesse credere di pensarlo, mi piaceva che si ergesse (in virtù di film spettacolari (erano gli anni '80)) come la bandiera di un partito e che difendesse l'autorialità fine a se stessa. Mi piaceva che ci fosse qualcuno a prendersi quest'onere.
Come del resto mi piaceva il suo carattere terribile. Non concordo nemmeno con tutta la sua presa di posizione contro una certa commedia all'italiana, perchè risente troppo dei contenuti e poco della forma ed è troppo politicizzata, ma mi piaceva quando gridava "Ve lo meritate Alberto Sordi" o teneva a bada Monicelli in terribili confronti televisivi, perchè era legittimato dalle sue opere e aveva delle idee e le sbandierava senza paura.
Metteva in discussione cose opinabili ma lo faceva con una tale fierezza intellettuale che inevitabilmente era un simbolo al quale, anche solo in parte aderire. Come ho detto non ero daccordo su molte cose ma ero daccordo su come le esprimeva e sulla necessità di farlo. E mi piaceva! Quanto mi piaceva...

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